Caso Pecorelli: arrivate in Italia le ossa ritrovate nell'auto bruciata in Albania
Sono arrivati in Italia i frammenti di ossa trovati nell’auto bruciata a Puka, in Albania. I resti umani (6-7 in tutto tra cui una parte di bacino e del cranio) sono giunti martedì sera nei laboratori della Polizia scientifica di Roma dove, nei prossimi giorni, dopo un incarico assegnato dalla procura di Perugia, saranno analizzate dai genetisti forensi della polizia che dovranno prima estrarre il Dna e poi confrontarlo con i campioni di profilo genetico acquisiti attraverso i familiari del 45enne misteriosamente scomparso dopo un viaggio di lavoro in Albania finito nel mistero il 6 gennaio da quando non si hanno più notizie di lui.
Il procuratore capo Raffaele Cantone e l’aggiunto Giuseppe Petrazzini hanno aperto un fascicolo con una doppia ipotesi di reato: omicidio volontario e traffico internazionale di droga. In merito a quest’ultima contestazione il riserbo da parte degli inquirenti è massimo. Ma procura e polizia non vogliono lasciare nulla di intentato per fare luce sulla scomparsa. Fondamentale i risultati del dna per sciogliere questo mistero.