Lavori all'ex cinema Vittoria e alla ex-Fat: interpellanza di Tiferno Insieme
Durante l’ultimo Consiglio comunale è stata presa in esame un’interpellanza di Nicola Morini (Tiferno Insieme) sullo stato dei lavori all’ex cinema Vittoria e alla zona ex-Fat.
Morini ha chiesto all’Amministrazione a che punto sia lo stato delle opere e “in particolare chi ha preso la decisione di distruggere la zona ove erano emersi i reperti archeologici se era presente un addetto della Soprintendenza e modalità e luoghi di conservazione dei reperti finora emersi nella zona ex-Fat, per un eventuale utilizzo espositivo. Il centro storico rischia di diventare un buco con la città intorno”. L’assessore ai Lavori Pubblici Luca Secondi, sulla base della relazione tecnica del dirigente dell’Urbanistica, ha detto che “su Piazza dell’Archeologia stiamo aspettando il Tar per la revoca del contratto e lo scorrimento in graduatoria per l’appaltante. La scadenza del Contratto di quartiere stata procrastinata al giugno 2019. I lavori del Cinema Vittoria stanno procedendo verso la fine delle opere strutturali. Il permesso edilizio scadrà nel 2020. Sarà realizzata la nuova copertura. Sull’ex-Fat la Soprintendenza archeologica ha assistito ad ogni operazione. E’ stata fatta una prima relazione sui reperti giacenti alla Soprintendenza, porzioni di lapide e di tegole. Alla fine dei lavori l’Amministrazione concorderà una sistemazione per valorizzarli. Il percorso per la realizzazione di Piazza dell’Archeologia è molto tipizzato dal Codice, Auspichiamo di riprendere presto i lavori. Quando parliamo di centri storici, la crisi è generalizzata e non dipende dai cantieri; ma per quello di Città di Castello i progetti sono molti: un milione e mezzo per le mura, altrettanto dal Mibac, tre milioni per l’ospedale vecchia, Piazza Burri, etc”. Marcello Rigucci, consigliere della Lega, ha chiesto “la pavimentazione di via Marconi è stata rifatta, se viene rovinata cosa succede?”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha chiesto “una verifica con gli imprenditori in commissione per il Cinema Vittoria; per Piazza dell’Archeologia il basso livello della ristrutturazione deve far riflettere; c’erano reperti interessanti che sembra siano spariti. A Roma ogni cantiere ha questo problema e non li cementificano”. Gaetano Zucchini, capogruppo del PD, sul Cinema Vittoria ha auspicato “un’accelerazione della ditta per il completamento dei lavori. Su Piazza dell’Archeologia l’Amministrazione non ha mai sottovalutato. Gli studi sono stati approfonditi e le testimonianze sono state valutate permanentemente dalla Soprintendenza e si vanno ad inserire nel filone della Raccolta Prostorica. Nell’interpellanza si parla di distruggere, verbo che mi lascia perplesso”. Luciano Tavernelli, consigliere comunale del PD, ha ricordato che “il campanello d’allarme doveva essere l’intenzione della ditta del Vittoria di uscire dal Contratto di quartiere e rivedere il progetto, anche a seguito della crisi. La residenza è importante per rilanciare il centro storico e le uniche due possibilità sono Vittoria e Ex Fat. Dobbiamo completarle velocemente e vendere gli appartamenti, scendendo a patti con il mercato. La cubatura dell’exFat è stata ridimensionata e Piazza dell’Archeologia con il Museo Protostorico completerà il percorso museale”. “I cantieri non sono tutto ma sono molto” ha detto Morini “La situazione dell’ex ospedale pregiudica il centro storico, insieme ai ritardi dell’ex Fat, del Vittoria. L’Amministrazione si prenda le sue responsabilità. Il centro storico è morto perché non ci abita più nessuno. Uso il termine distruggere: c’era un’area archeologica molto ampia, parte di un edificio termale, come dice la relazione tecnica, elencando i manufatti che abbiamo buttato via. Chi ha preso la decisione di radere al suolo questa zona? L’approccio politico non è all’altezza della storia di Città di Castello”. Secondi nella replica ha risposto a Rigucci dicendo che ci sono “a tutela degli investimenti del comune delle fideiussioni. L’Amministrazione può operare una moral suasion, un indirizzo o una pressione sul privato ma ci sono dei limiti. Il termine distruggere è una valutazione ma il dirigente parla di rimozione del materiale di risulta, sulla base della relazione tecnica dell’addetto della Soprintendenza. Avrei voluto uno spazio per le Tabacchine che tanto lavoro hanno svolto in quell’area”.