Tiferno Insieme presenterà una mozione sull'intitolazione di strade e piazze a vittime dell'odio politico

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10 Marzo 2018

icola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme e la consigliera Gina Flamini presenteranno giovedì in consiglio comunale, una mozione per proporre di intitolare una strada di Città di Castello ad alcune vittime dell’odio politico. In particolare citano A. I. Solzhenitsyn, Giovanni Gentile, la “Rosa Bianca”, Filippo Acciarini. Queste le parole di Morini e Flamini: “Aleksandr Isaevic Solzenicyn è stato uno scrittore, drammaturgo e storico russo. Conservatore e anticomunista, attraverso i suoi scritti ha fatto conoscere al mondo i Gulag, i campi di lavoro forzato per i dissidenti del sistema sovietico dove fu rinchiuso per molti anni. Gli è stato assegnato il Premio Nobel per la letteratura nel 1970 e quattro anni dopo è stato esiliato dall'Unione Sovietica. Ritornò in Russia nel 1994, dopo la caduta del sistema sovietico. La Rosa Bianca o Weiße Rose. È il nome di un gruppo di studenti, esistito dal giugno 1942 al febbraio 1943, che persero la vita a causa della loro opposizione non violenta al regime nazista. I ragazzi, poco più che ventenni, a Monaco di Baviera, persuadevano i tedeschi ad adottare una forma di resistenza diversa dal regime nazista tramite opuscoli. Si trattava di un movimento non violento e passivo. Ma proprio mentre erano in procinto di divulgare il loro settimo opuscolo la Rosa Bianca fu vittima della Gestapo. Giovanni Gentile, filosofo e storico della filosofia, considerò il fascismo come il continuatore della destra storica nell'opera del Risorgimento, e ad esso aderì; ma si tenne lontano, soprattutto nella collaborazione intellettuale, da ogni intransigenza verso persone di opposti convincimenti. Dopo essere stato ministro della Pubblica Istruzione, abbandonò la politica attiva. Il 24 giugno 1943 riapparve alla ribalta politica con un discorso sul Campidoglio, in cui auspicava l'unione di tutte le forze per la salvezza del paese, che era sull'orlo della sconfitta. Nella seconda metà di novembre fu nominato da B. Mussolini presidente dell'Accademia d'Italia, trasferita in quei frangenti a Firenze. E a Firenze fu ucciso da un gruppo di giovani aderenti ai GAP. Filippo Acciarini licenziato dalle Ferrovie perché antifascista, nel dicembre del 1922 fu anche oggetto di un attentato squadrista. Nel 1928 fu arrestato e deferito al Tribunale speciale. Il processo si concluse con un'assoluzione per insufficienza di prove. Nel 1942 Acciarini entrò nella Direzione centrale del Partito socialista italiano, ricostituita clandestinamente, ed un anno dopo assunse la direzione dell'Avanti! clandestino. Nel marzo del 1944 fu tra gli organizzatori, a Torino, dello sciopero generale contro la fame e il terrore e, proprio in conseguenza di questa grande mobilitazione operaia contro i fascisti e gli occupanti tedeschi, fu arrestato. Filippo Acciarini fu dapprima rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano e poi trasferito, per un breve periodo, nel campo di concentramento di Fossoli. Deportato a Mauthausen, lasciò la vita in quel lager”. Proprio per valorizzare quanto fatto in vita da queste persone, nasce la proposta di ricordarli nella toponomastica tifernate.

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