E78: “Rilievi Anas in proprietà privata senza preavviso”, polemiche a Lama
L’episodio riguarda un terreno in prossimità di Colle Plinio, la denuncia di una cittadina. Fratini: “Si ignora il tracciato scelto dai sindaci”
Le indagini effettuate giovedì 7 marzo
A poche settimane dalla cerimonia di consegna dei lavori per l’apertura del tunnel della Guinza, la questione riguardante la E78 Fano-Grosseto torna a suscitare polemiche e malcontenti. A riaccendere il dibattito è la segnalazione di una cittadina che ha denunciato alla redazione di TTV la presenza di tecnici Anas all’interno di un terreno di sua proprietà situato presso Lama di San Giustino, nelle vicinanze del sito archeologico di Colle Plinio.
Secondo la ricostruzione fornita alla nostra testata, nella giornata di giovedì 7 marzo una ditta incaricata da Anas avrebbe effettuato una serie carotaggi sul suolo legati alla realizzazione del progetto esecutivo per il tratto umbro della Due Mari. Tali rilievi sarebbero stati effettuati “senza il consenso della proprietà e senza alcuna notifica ufficiale” da parte della società responsabile delle infrastrutture stradali. “Appena ci siamo accorti della presenza dei macchinari nella nostra proprietà, abbiamo subito invitato i tecnici ad interrompere il lavoro” spiega la cittadina, precisando che “nella giornata di martedì 12 marzo abbiamo provveduto ad inoltrare diffida alla società tramite il nostro legale”.
Da qui, ecco l’appello alla comunità locale: “Si tratta di una evidente mancanza di comunicazione e trasparenza, e certamente anche altri concittadini potrebbero presto avere delle ‘sorprese’ di questo genere all’interno delle loro proprietà. L’invito è quello di fare fronte comune e alzare la voce in risposta ad un modus operandi che non condividiamo”.
La questione del tracciato
Al netto del contenzioso tra la residente e Anas, lo specifico episodio di cui abbiamo dato conto solleva questioni più ampie legate al passaggio della E78 nell’Altotevere umbro. La presenza di tecnici nei pressi del sito archeologico di Colle Plinio sarebbe infatti una testimonianza chiara di come l’ipotesi di tracciato individuata in comune accordo dai sindaci di San Giustino, Citerna e Città di Castello – proposto dalla stessa società alle amministrazioni comunali – sia ormai tramontata.
L’opzione che aveva messo d’accordo i primi cittadini dopo anni di divergenze prevedeva infatti il collegamento alla galleria della Guinza passando in sopraelevata tra le zone industriali di San Giustino e Città di Castello e proseguendo poi verso Galliano e Vallurbana. L’itinerario che si prospetta, invece, sarebbe quello che raggiunge gli scavi di Colle Plinio, per poi svoltare subito a destra, passando in galleria sotto la collina di Passerina e ritornando su Vallurbana.
“È evidente che la nostra proposta non viene minimamente presa in considerazione – tuona il sindaco di San Giustino Paolo Fratini – Passando nei pressi di un’area di forte interesse archeologico come quello di Colle Plinio, nel momento in cui affiora un reperto si andrebbe a bloccare tutto. Ho paura che sia il solito modo per dire che si va avanti, ma se la Soprintendenza blocca pazienza. Nel frattempo ho volutamente scelto di non prendere parte alla passerella politica organizzata per riaprire la Guinza, tra l’altro in una sola direzione, con una strada provinciale in condizioni precarie”.
Il primo cittadino tiene inoltre a ribadire che “è sbagliato scaricare sui sindaci la responsabilità di non volere la E78. A tempo debito abbiamo proposto tutti insieme un percorso che a nostro avviso risultava più logico e funzionale, essendo vicino alla piastra logistica e alla zona industriale”.
Preso atto del reclamo presentato dalla cittadina e delle dichiarazioni fornite dal sindaco di San Giustino, la redazione di TTV si impegna a indagare ulteriormente sull'argomento, garantendo altresì diritto di replica alle autorità competenti e alle parti coinvolte per fornire una copertura completa e obiettiva della questione.