Montedoglio, a dodici anni dal crollo “cantiere in dirittura di arrivo”
Sopralluogo all’invaso con tecnici, vertici regionali e sindaci del territorio
Una folta delegazione istituzionale ha preso parte questa mattina ad un sopralluogo tecnico nel cantiere della diga di Montedoglio, dove le opere di ristrutturazione della parete crollata il 29 dicembre del 2010 sono ormai in dirittura d’arrivo. L’incontro ha visto la partecipazione della vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi, insieme all’assessore umbro Roberto Morroni, al presidente uscente dell’Ente Acque Umbre Toscane Domenico Caprini e a vari sindaci del territorio.
Il progetto complessivo, ovvero il ripristino dello sfioratore della diga 6,5 milioni), il potenziamento e sollevamento per la Valtiberina (9,5 milioni), il completamento dell’adduzione nella Valdichiana (52 milioni), ha previsto un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro finanziati interamente dal Ministero delle politiche agricole.
L’investimento sta permettendo di chiudere la rete di adduzione delle acque dalla diga di Montedoglio in Valdichiana, con un contributo fondamentale all’erogazione della risorsa idrica in termini di efficienza dell’impianto nel suo complesso, sia nei territori toscani sia in quelli umbri contermini al lago Trasimeno.
“Una giornata importante - ha commentato Saccardi - siamo in dirittura d'arrivo di un'opera che ha avuto un percorso travagliato, ma oggi porta un valore straordinario sia a fini irrigui che idropotabili. Il nostro è un Paese che sulle grandi opere deve cambiare passo, e la giornata di oggi, che cade in un momento di siccità per gran parte dell'Italia, ci dimostra che dobbiamo provare a trasformare la difficoltà in opportunità, come diceva Machiavelli, e quindi avere il coraggio e la forza di fare grandi opere come questa”.
L’opera, i cui lavori hanno avuto inizio nel 2019, esce da questo lungo periodo più sicura grazie ai lavori effettuati che rispondono in pieno, tra l’altro, alle ultime norme antisismiche. Inoltre, la nuova struttura di sfioro in cemento è stata costruita di 50 centimetri più larga della precedente e di un metro più bassa, in base alle indicazioni fornite dalla Direzione Generale Dighe.
L’invaso sarà riempito gradualmente con un programma sperimentale concordato con la Direzione Generale Dighe per valutare e controllare il comportamento delle opere. Sarà un innalzamento progressivo e controllato che dai 381 metri sul livello del mare arriverà ai 393,60 metri sul livello del mare, che è l'altezza massima che si potrà raggiungere con Montedoglio, pari a circa 140 milioni di metri cubi di acqua totali.
L’efficienza piena dell’invaso permetterà di garantire il servizio idropotabile e irriguo a gran parte della Toscana orientale, dell’Umbria settentrionale e fornire una garanzia di tenuta anche nella eventualità di situazioni emergenziali legate ai cambiamenti climatici.
Innocenti: “Serve un valtiberino alla guida dell’Eaut”
Il primo cittadino di Sansepolcro Fabrizio Innocenti ha espresso soddisfazione per l’incontro odierno, così come per l’andamento delle opere, ormai in dirittura d’arrivo: “Una giornata importante quella di oggi per la Valtiberina. Ci avviamo alla conclusione dei lavori sul muro di sfioro che crollò oltre undici anni fa. Da tempo attendevamo questo momento. Ci auspichiamo che l’ultimazione del concio mancante e le conseguenti operazioni di collaudo, diano modo in breve tempo a questo bacino artificiale di tornare ad operare a pieno regime”.
Ringraziando il presidente uscente di Eaut Domenico Caprini, Innocenti ha rimarcato l’importanza del passaggio di testimone con un rappresentante del territorio alla guida dell’ente: “Ci auguriamo che la Regione Toscana scelga un candidato della Valtiberina come nuovo presidente dell’ente. È importante che sia una figura del nostro comprensorio a ricoprire questo incarico, che possa conoscere al meglio peculiarità, caratteristiche ed esigenze del territorio per gestire al meglio e consapevolmente ogni dinamica amministrativa”.
I numeri della diga
Volume invasato: 68 milioni di metri cubi (di cui 57,5 utilizzabili senza sollevamento).
Erogazione risorsa a fini idropotabili: 1,1 milioni di metri cubi al mese
Erogazione risorsa a fini irrigui (sulla base dei consumi 2021): per tutta la stagione irrigua fino al 15 settembre con extra periodo fino al 30/09: 14 milioni di metti cubi
Erogazione risorsa a fini ambientali (dallo scarico sulla condotta di derivazione): 1,8 metri cubi al secondo, in base al protocollo d’intesa del 2008 tra le Regioni Toscana ed Umbria per un totale di 4,7 Milioni di metri cubi al mese.
La previsione, in mancanza di afflussi meteorici significativi, è pertanto di un volume invasato in diga di circa 34,5 milioni di metri cubi al secondo fino al 30 settembre 2022.
Se il periodo autunnale dovesse anche quest’anno caratterizzarsi per particolari condizioni di siccità, l’aspettativa al 31 dicembre 2022 si attesta intorno ai 25 milioni di metri cubi (nel 2021 la svolta fu proprio nel mese di dicembre con circa 25 milioni di metri cubi di afflussi seguiti da 43 milioni di metri cubi di afflussi nel primo quadrimestre 2022).
I costi del progetto
Il progetto complessivo ovvero il ripristino dello sfioratore della diga 6,5 milioni), il potenziamento e sollevamento per la Valtiberina (9,5 milioni), il completamento dell’adduzione nella Valdichiana (52 milioni), ha previsto un investimento complessivo di circa 68 milioni di euro finanziati interamente dal Ministero delle politiche agricole. L’investimento sta permettendo di chiudere la rete di adduzione delle acque dalla diga di Montedoglio in Valdichiana, con un contributo fondamentale all’erogazione della risorsa idrica in termini di efficienza dell’impianto nel suo complesso, sia nei territori toscani sia in quelli umbri contermini al lago Trasimeno.