Torniamo a parlare del vecchio ospedale di Città di Castello alla luce di alcune segnalazioni giunte in queste giorni alla nostra redazione che vanno ad aggiungersi alle lamentale che di questi tempi sempre hanno al centro appunto l’ex nosocomio del centro storico.
Ma facciamo un passo indietro, alla breve storia di questo antichissimo edificio che ha fatto la storia della città dal 1773 fino al 2000, quando tutti i servizi della struttura vennero trasferiti nel complesso attuale in nome della oggettiva esigenza di ammodernamento e nuova funzionalità degli spazi sanitari e di degenza.
Ma per il vecchio bel edificio architettonico allora voluto da Monsignor Luigi Gazzoli è iniziata la lenta inesorabile decadenza; dopo 200 anni di prestigio, all’oggi ancora ci si chiede quale sarà o potrebbe essere la destinazione, domande questa che divide cittadini, sanita e mondo della politica che in questi anno si sono rimbalzati idee o responsabilità, dal momento che la regione è proprietaria della struttura ma non dispone dei finanziamenti necessari per mettere a punto un piano di recupero e di riutilizzo; le aste di questi anni sono andate deserte e lo stesso comune tifernate, che pur aveva avanzato proposte, si continua a dire con le mani legate.
E il vecchio ospedale è ancora li, abbandonato a se stesso dopo l’evacuazione di tredici anni fa. Oggi, i residenti del centro storico e quanti abitano nelle vicinanze dell’ex ospedale lamentano l’aggravarsi del degrado e soprattutto dello stato di incuria che non riguarda solo gli spazi interni in disuso ma tutto l’esterno; per la precisione alcuni cittadini ci indicano, nel lato sinistro dell’edificio dove era collocata la Camera mortuaria, uno stato di abbandono.