Va in arresto cardiaco mentre sta cacciando, ma la freddezza dimostrata dagli amici diventa determinante per salvargli la vita. Tragedia seriamente sfiorata nel primo pomeriggio di sabato 9 novembre nei boschi di Anghiari, dove un uomo di 70 anni – residente nel Comune valtiberino – era impegnato in una battuta di caccia al cinghiale con una squadra del posto in località Casale, nelle vicinanze di Pianettole. All’improvviso, il pensionato è stato colto da un malore (potrebbe essersi trattato con ogni probabilità di un infarto), si è accasciato a terra e, come ricordato in apertura, con il cuore che non batteva più.
Stando a quanto risulta, i colleghi cacciatori non si sono persi d’animo e hanno ben pensato di organizzarsi nella maniera risultata poi efficace: un gruppo di essi è infatti rimasto lì a rianimarlo, praticandogli il massaggio cardiaco e chiamando il 118 (l’allarme è scattato intorno alle 14.30), mentre altri sono saliti in auto e a tempo di record hanno percorso i circa quattro chilometri che separano il luogo dal Campo alla Fiera, nella parte alta di Anghiari, dove è posizionato il defibrillatore pubblico. Qui hanno preso l’apparecchio e sono tornati nella macchia per applicarlo sul torace del 70enne: il Dae ha scaricato, a dimostrazione del fatto che si era verificato proprio un arresto e il cuore è ripartito.
Quando l’ambulanza del 118 della Misericordia di Sansepolcro è arrivata con gli addetti, assieme al Pegaso, l’uomo aveva già ripreso a respirare e il peggio – almeno in quel momento – era per fortuna passato, anche se il cacciatore è stato caricato all’interno dell’elisoccorso e trasportato in codice rosso al policlinico delle Scotte di Siena, dove si trova in osservazione. Davvero provvidenziale e lodevole il comportamento degli amici che erano con lui e che hanno dimostrato anche indubbie capacità, come opportuna si sta rivelando sul territorio la presenza dei defibrillatori.