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Badia del Vento: “Impatto ambientale e sulla sicurezza del territorio inaccettabile”

Duro attacco dei comitati Crinali Bene Comune e Appennino Sostenibile in attesa della decisione della Conferenza dei Servizi

Pale eoliche nella zona di Colcellalto

Non accenna a placarsi l’acceso dibattito attorno al tema dell’eolico nelle aree montane della Valtiberina. In attesa della decisione della Conferenza dei Servizi sull’installazione dell’impianto eolico industriale “Badia del Vento”, i comitati Crinali Bene Comune e Appennino Sostenibile hanno diffuso un nuovo comunicato stampa congiunto con una serie di pesanti critiche al progetto. “Numerose osservazioni e contributi tecnici presentati da cittadini e associazioni locali hanno evidenziato gravi criticità per l’ecosistema. Il progetto viola le norme di tutela del paesaggio nazionali e regionali, come confermato dal parere negativo della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto. Inoltre, esiste un reale rischio di disastro ambientale e di modifiche irreversibili per il territorio”.

Secondo i comitati, la documentazione presentata dalla società proponente “è carente e non soddisfa i requisiti progettuali. Non sono state eseguite le prove geologiche richieste dalla Regione Toscana, cercando di giustificare l’assenza di indagini dirette. Le condizioni idrogeologiche della zona sono critiche, come dimostrato da frane e dissesti recenti, ma si pretende lo stesso di installare gigantesche pale eoliche alte quasi due volte il grattacielo di Rimini sui nostri fragilissimi crinali”.

L’impatto sull’ambiente sarebbe dunque “devastante, vista anche la necessità di modificare la viabilità per raggiungere i crinali. Si richiede la cementificazione di strade con pendenze superiori al 18%. Inoltre, il progetto prevede l’abbattimento di vaste aree forestali senza una valutazione adeguata. Giustificare l’opera equivale a perpetrare uno scempio ambientale. La transizione ecologica non può giustificare la distruzione di boschi e paesaggi, ignorando il ruolo fondamentale della natura nella biodiversità e nell’ecosistema”.

“Gli impianti di energie rinnovabili dovrebbero essere progettati in aree idonee, limitando il consumo di suolo e rispettando le dimensioni proporzionate – conclude la nota – Badia del Vento, invece, sarebbe un’operazione devastante, posizionata vicino ad aree protette e beni tutelati. Inoltre, la mancanza di dati sul potenziale eolico solleva dubbi sulla metodologia di valutazione e l’efficacia delle turbine. Il paesaggio e i crinali sono beni comuni che non devono essere sacrificati per interessi privati, nemmeno a fini ecologici”.

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