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Sisma a Pieve Santo Stefano: l’esperto rassicura “sono scosse che non destano preoccupazione, assolutamente normali per una faglia attiva come questa”

Torna in vallata la paura dopo le scosse sismiche avvertite dalla popolazione ieri, domenica 29 gennaio nel comune di Pieve Santo Stefano. Le scosse si sino susseguite durante tutta la giornata, la scossa più forte ha raggiunto la magnitudo di 2.7 registrata alle 17:28. A seguito di questi fenomeni tellurici non ci sono state conseguenze per cose e persone, ma a causa della fragilità psicologica legata ai recenti terremoti della Valnerina, in molti hanno gridato all’allarme terremoto in vallata. Abbiamo così intervistato il Prof. Thoma Braun responsabile dell’INGV di Arezzo che ci spiega come scosse di questo tipo sono frequenti in Italia e soprattutto in quelle faglie attive. “Umanamente è passato molto tempo dall’ultima scossa rilevante registrata nel 2001 in questa zona – spiega il Prof. Brau – ma geologicamente non è invece un lasso di tempo che può preoccupare. Non ci sono collegamenti diretti con le faglie del centro Italia che hanno colpito nei mesi scorsi le zone della Valnerina, infatti ci sono oltre cento km che separano le due faglie, distanza fra cui si intersecano altre faglie che invece non hanno registrato movimenti importanti. Il prof. Braun conclude dicendo che “non sarei più preoccupato di quanto non lo fossi 2 giorni fa. Con una magnitudo di questo livello non possono esserci pericoli per le strutture della vallata o per la popolazione stessa”.

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