Al museo Malakos due nuove specie scoperte nel mare delle Filippine

Fra gli ultimi esemplari esposti anche conchiglie del Tevere impiegati dai pittori del Rinascimento per mescolare i loro preziosi colori

12 Settembre 2024

Nel servizio l’intervista al professor Gianluigi Bini, responsabile scientifico Malakos

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Nel servizio l’intervista al professor Gianluigi Bini, responsabile scientifico Malakos

Al museo Malakos di Città di Castello sono arrivate due nuove specie di conchiglie scoperte nell’Oceano Pacifico, precisamente nel mare delle Filippine ad una profondità di circa 60 metri.

L’importante ritrovamento è frutto del lavoro di ricercatori che collaborano con il museo malacologico tifernate, la più grande collezione privata di conchiglie in Europa con oltre 600 mila esemplari. Gli specialisti, dopo attente ricerche, sono riusciti a stabilire con certezza che si tratta di due specie non ancora conosciute e per questo considerate un ritrovamento importantissimo nel settore.

Oltre a questa novità, fra gli ultimi esemplari esposti nel museo ci sono anche alcune conchiglie ritrovate nel fiume Tevere, interessanti perché impiegate dai pittori rinascimentali per mescolare i loro preziosi colori.

Il museo Malakos è strutturato in sei differenti sale per un’esplorazione a tutto tondo del pianeta terrestre e marittimo. È possibile prenotare visite guidate, accompagnati dalla direttrice del museo Deborah Nucci e la progettista Beatrice Santucci, e partecipare a laboratori dedicati a famiglie e bambini, oltre che organizzare uscite didattiche per far conoscere agli studenti i segreti custoditi dal mare.

Nel servizio l’intervista al professor Gianluigi Bini, responsabile scientifico Malakos.

Gli autori del lavoro: Andrea Nappo, Mauro Morassi e Gianluigi Bini. Photo credit: Andrea Nappo 

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Fra gli ultimi esemplari esposti anche conchiglie del Tevere impiegati dai pittori del Rinascimento per mescolare i loro preziosi colori