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C’è chi specula sul coronavirus anche a livello imprenditoriale, imprenditori chiedono autocertificazioni ai dipendenti

Sindacati confederali toscani decisamente contrari alle autocertificazioni sullo stato di salute dei lavoratori:  Cgil Cisl Uil chiedono alle aziende, fuori dalle procedure definite dalle autorità competenti, di porre fine a iniziative assunte in modo unilaterale. E I lavoratori sappiano – aggiungono le organizzazioni sindacali – che non è obbligatorio compilare alcun questionario o autocertificazione proposti dalle aziende o altri enti che non siano quelli preposti. Casi del genere – denunciano Cgil Cisl e Uil – si stanno registrando in queste ore a seguito dell’emergenza Coronavirus, visto che appunto diverse aziende del territorio regionale, ma non solo, anche su indicazione delle associazioni di categoria, stanno richiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di compilare delle schede di autocertificazione/questionari riguardo al loro stato di salute, o comunque vanno proponendo altre modalità analoghe di profilazione di massa. Dai territori, inoltre, arrivano ai sindacati toscani anche segnalazioni di persone allontanate dalle imprese e dai cantieri senza alcuna giustificazione. Le organizzazioni dei lavoratori stigmatizzano queste iniziative unilaterali che – affermano nella loro nota – “creano panico, allarmismo e ledono i diritti dei lavoratori, iniziative non coerenti con il comunicato congiunto emanato da Cgil, Cisl e Uil nazionali unitamente alle rappresentanze delle categorie economiche in cui si invita ad affrontare la situazione con il massimo equilibrio possibile”.

 

 

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