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Città di Castello, la ZTL fa discutere

Ampio dibattito in consiglio comunale, focus su rione San Giacomo e durata dei permessi

Deve essere ancora approvato definitivamente il progetto ed entrare nella fase sperimentale, ma la nuova ZTL in centro storico fa già discutere tra i cittadini (che attualmente possono inviare proposte e modifiche al comune) e, in particolar modo, in consiglio comunale.

“La Zona a Traffico Limitato non sarà istituita per la prima volta nel centro storico, perché è in vigore dal 1995: quello che faremo ora è, da un lato, adottare un sistema automatico di telecontrollo dei varchi di accesso alla ZTL vigente, con stazioni locali di rilevamento delle targhe tramite telecamere, e, dall’altro, estendere e rendere più elastiche le fasce orarie di accesso ai luoghi centrali all’interno delle mura urbiche. Se dovessimo attivare la ZTL in via XI Settembre, nel quartiere San Giacomo, dovremmo fare allo stesso modo per altre vie all’interno delle mura che lambiscono, ma non penetrano, il cuore della città: questo vorrebbe dire di chiudere l’intera la cinta muraria all’accesso dei veicoli”. È quanto ha chiarito in consiglio comunale l’assessore alla Viabilità e Polizia Locale Rodolfo Braccalenti, rispondendo all’interrogazione dei consiglieri Elda Rossi, Riccardo Leveque (FDI) e Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) sulla nuova disciplina della ZTL.

Braccalenti ha completato la risposta, spiegando che per quanto riguarda i permessi per la sosta “l’intento dell’amministrazione comunale è di agevolare il cittadino proponendo un pagamento triennale in unica soluzione per evitare di ripetere ogni anno la regolarizzazione dell’autorizzazione, con la probabilità di dimenticarsi ed essere sanzionati. Resta comunque intatta la possibilità per il cittadino di pagare di anno in anno”. L’assessore ha quindi puntualizzato che “oltre che per agevolare il pagamento da parte del cittadino, abbiamo scelto di portare la durata del permesso di sosta da 5 a 3 anni anche per fare in modo che la Polizia Locale possa disporre di una finestra di monitoraggio più puntuale del flusso migratorio all’interno della ZTL e prevenire eventuali abusi da parte di utenti non più residenti che possano accedere ugualmente alla ZTL”, ribadendo “la piena disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a recepire i suggerimenti che arriveranno dai cittadini e ad adeguare, se sarà opportuno, il disciplinare della ZTL”.

La consigliera di FDI Rossi aveva illustrato in aula l’interrogazione, segnalando “l’opportunità di riportare a 5 anni la validità del permesso per evitare aggravi di spesa” ed evidenziando la necessitò di comprendere “i motivi per cui il quartiere San Giacomo sia stato escluso da varchi elettronici della ZTL, rendendo disomogenea la misura”. La rappresentante della minoranza aveva fatto presente che “i nuovi permessi per la sosta, che saranno applicati con una vetrofania sul parabrezza, non avranno più la scadenza a 5 anni, ma a 3: questo comporterà un aumento di spesa, a distanza, in bollo, sempre a carico del richiedente”.

In sede di replica, il consigliere Lignani Marchesani si è detto “completamente insoddisfatto della risposta”. “Io, personalmente, rimango assolutamente contrario alla ZTL sotto ogni forma; quindi, non mi auguro che anche il quartiere San Giacomo venga vessato, ma riscontriamo la completa disomogeneità nel trattamento del centro storico”. L’esponente della minoranza ha fatto presente come “la mancanza dei varchi in uscita eviti un controllo reale” e ha segnalato come piazza Gabriotti “sarà ugualmente raggiungibile anche senza passare dai varchi”.

Lignani ha quindi sostenuto che “alla luce delle previsioni di entrata per le sanzioni per il codice della strada negli anni prossimi, è di tutta evidenza come il Comune abbia la precisa volontà di fare cassa attraverso la ZTL”. “Se si aumentano di oltre 200 mila euro le previsioni di entrata per il 2024, significa che si ha la speranza di fare più multe e cosa c’è di meglio che dei varchi elettronici?”, ha affermato il consigliere, lamentando come la mancanza nei varchi di adeguate informazioni ai cittadini sulla possibilità di essere sanzionati per le violazioni della ZTL risponda alla volontà di fare cassa. “Avremo tanti anni per verificare se grazie alla ZTL il centro storico di Città di Castello rinascerà, cosa che dubitiamo, e anche per verificare quanto sarà costato alle tasche dei cittadini in termini di contravvenzioni”, ha concluso Lignani Marchesani. 

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