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Il sequestro di ingenti beni immobili agli ex dirigenti di Banca Etruria finisce alla Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione si riunirà il 10 ottobre prossimo per l’udienza sul ricorso degli ex vertici di Banca Etruria, imputati nel fallimento dell’istituto di credito aretino: ricordiamo che per loro già ad aprile sono stati sequestrati case, ville e terreni su istanza del liquidatore Giuseppe Santoni, e questo nella prospettiva di possibili risarcimenti legati al processo per bancarotta. I legali degli ex amministratori della banca contestano la non titolarità del liquidatore in questo tipo di rivalsa, dato che dal 2015 era passata all’ente ponte, la nuova banca poi rilevata da Ubi Banca. Ai dirigenti dell’istituto fallito sono stati bloccati beni immobili per un ingente valore complessivo e il Tribunale del Riesame ha poi negato il dissequestro: ora la questione passa all’esame della Suprema Corte. Intanto riprende anche il processo per i bond truffa di Etruria, che avrebbe dovuto concludersi nella scorsa primavera quando però il giudice Angela Avila venne però bloccata dal presidente Clelia Galantino e fu spostata all’ufficio del giudice delle indagini preliminari. Questa scelta destò polemiche e anche alcune interrogazioni parlamentari. Si riprende dunque dall’ultimo atto, vale a dire le conclusioni. Restano perciò gli interventi di alcuni avvocati difensori; a seguire le repliche del pubblico ministero e la camera di consiglio, per la quale però potrebbe essere fissata un’altra data.

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