Sarà attivo dalle 12 del prossimo 22 luglio il bando a sostegno degli investimenti delle imprese toscane per i processi di internazionalizzazione. Le domande potranno essere presentate fino ad esaurimento delle risorse che ammontano a circa 3 mln di euro.
Il bando rientra nell’ambito del progetto Giovanisì e introduce ulteriori novità nell’intento di semplificare e snellire il procedimento amministrativo per la domanda, nonché di rendere l’intervento più vicino alle esigenze delle imprese, come la dichiarazione asseverata al posto della dichiarazione giurata di fronte a notaio, la possibilità di proroga dei progetti di 3 mesi e l’introduzione di ulteriori spese ammissibili correlate ad attività innovative per lo sviluppo dell’internazionalizzazione e/o realizzate con soluzioni gestite in ambiente virtuale. Per citare alcune delle nuove spese ammissibili: partecipazione a fiere virtuali, realizzazione di vetrine digitali e di eventi promozionali virtuali, realizzazione di ‘virtual matchmaking’, ovvero lo sviluppo di incontri d’affari e B2B virtuali tra impresa/e e operatori internazionali, servizi resi da digital export manager.
L’intervento agevola investimenti innovativi rivolti a Paesi esterni all’UE, consistenti nell’acquisizione di servizi all’internazionalizzazione della tipologia C di cui al Catalogo dei Servizi avanzati e qualificati per l’innovazione e l’internazionalizzazione delle PMI toscane. In particolare per le seguenti attività: servizi all’internazionalizzazione, partecipazione a fiere e saloni internazionali, promozione di prodotti e servizi su mercati internazionali mediante utilizzo di uffici o sale espositive all’estero, servizi promozionali, supporto specialistico all’internazionalizzazione e supporto all’innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati.
Possono partecipare al bando oltre alle Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI) in forma singola o associata, Reti di imprese e Consorzi costituiti o da costituire, liberi professionisti. L’aiuto, concesso in ‘de minimis’, consiste in un contributo in conto capitale a fondo perduto, anche nella forma di voucher (limitatamente alle spese rivolte a fornitori nazionali), nella misura massima del 50% del valore del progetto. Per le singole imprese la spesa dev’essere compressa tra 10 mila e 150 mila euro. I progetti di investimento non devono prevedere interventi di delocalizzazione.