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La filiera della carta un settore che crea lavoro e non danneggia l’ambiente. Confartigianato Arezzo va controcorrente e vuol sfatare gli stereotipi

Anche in provincia di Arezzo l’economia può e deve puntare sul settore della carta, perché la carta è green, rappresenta un’importante filiera, dà lavoro e contribuisce all’export. E può convivere benissimo con il digitale. “Oggi si è diffuso lo stereotipo che usare la carta significa danneggiare l’ambiente – lo ha spiegato Maurizio Baldi, presidente provinciale di Confartigianato Comunicazione Arezzo e presidente nazionale di Confartigianato Grafici – ma si tratta di una fake news, perché usare la carta non vuol dire danneggiare l’ambiente: oggi vi sono certificazioni che garantiscono un prodotto senza cloro e proveniente da foreste coltivate dove per ogni albero abbattuto ne vengono ripiantati altri 7”. Ma secondo il noto imprenditore aretino vi sono altri aspetti da tenere in considerazione. “La carta è un prodotto di eccellenza del made in Italy e rappresenta anche una colonna dell’economia – sottolinea Baldi – e i suoi numeri superano ad esempio quelli del settore dei prodotti elettrici ed elettronici per le telecomunicazioni. Per il dirigente aretino di Confartigianato dunque “occorre valorizzare la filiera, puntare sulla qualità made in Italy, fare corretta informazione in materia di utilizzo e smaltimento, puntare sui fattori emozionali, sugli aspetti sensoriali della carta, sulle nobilitazioni di stampa, lavorazioni aggiuntive per un mercato sempre più esigente, ad esempio per quanto riguarda la confezione cartotecnica e il packaging. Insomma, secondo il Presidente Baldi, carta e web possono e debbono convivere: “Il web non può sostituire il cartaceo e viceversa – ribadisce – sono due modi di comunicare complementari, che devono viaggiare in parallelo”.

 

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