Un rinforzo alla Procura della Repubblica di Arezzo all’indomani della revoca del ruolo di procuratore capo a Roberto Rossi del 24 ottobre scorso per decisione del consiglio superiore della Magistratura: si tratta di Luciana Piras, pm generale a Firenze, chiamata a collaborare con i colleghi giudici per due giorni la settimana per un periodo come minimo di tre mesi. La dott. Piras ha seguito il processo d’appello per la strage di Viareggio, ma anche un altro procedimento che riguarda da vicino la Valtiberina, vale a dire il processo a Padre Gratien per l’omicidio di Guerrina Piscaglia. La Procura aretina sta vivendo una fase incerta, visto che la rimozione dall’incarico di Roberto Rossi manca ancora del decisivo decreto del ministro della giustizia Alfonso Bonafede, un atto questo che dovrà sancire l’esecutività della scelta fatta dal plenum del Csm. Per questioni di anzianità il ruolo di procuratore capo sarebbe andato al pubblico ministero Elisabetta Iannelli, ma anche questa situazione è rimasta in sospeso per l’assenza del decreto ministeriale. E dunque il procuratore generale di Firenze Marcello Viola ha scelto di inviare ad Arezzo appunto Luciana Piras, un giudice di provata esperienza che per il suo percorso professionale ha le carte in regola per assumere l’incarico di procuratore capo e organizzare il lavoro dei giudici aretini. Ciò fra l’altro ha un’ulteriore conseguenza burocratica, perché permette al pm Rossi di depositare il suo ricorso al Tar contro la decisione espressa dal plenum del csm.