Divergenze fra periti ieri in tribunale nell’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Ponticelli. Cinque ore di confronto nelle aule del tribunale di Arezzo dove il perito Claudio Modena ha confermato come nonostante le condizioni di degrado non c’era pericolo di crollo quando a gennaio il ponte fu sequestrato e chiuso con obbligo di effettuare lavori di messa in sicurezza. Diversa la posizione dell’ingegnere Antonio Turco, consulente incaricato dal pm Roberto Rossi che ha invece ribadito il rischio di un cedimento anche parziale della struttura da qui la decisione di chiudere la e45 in quel fatidico giorno di gennaio. Entrambe le parti hanno portato materiale a sostegno delle loro tesi, il perito Claudio Modena attraverso carotaggi ed esami di laboratorio effettuati durante i numerosi sopralluoghi proprio sotto il viadotto. L’ingegnere Antonio Turco, consulente della procura, a sua volta ha proiettato in aula delle immagini che documentavano nei minimi dettagli le condizioni di degrado del ponte. Ora spetta di nuovo alla procura, alla luce di quanto appreso, riesaminare le carte e comprendere se vi siano degli estremi per richiedere il rinvio a giudizio oppure optare per l’archiviazione.