Estradizione per Davide Pecorelli. Così ha deciso la Cassazione sul conto del 49enne imprenditore altotiberino che, scomparso a inizio 2021, aveva messo in scena la sua morte per poi ritrovarsi naufrago nel Tirreno a distanza di nove mesi, dichiarando di voler cercare il tesoro di Montecristo con un piccone e una mappa dell’isola toscana.
Pecorelli, che non è rimasto sorpreso da questo provvedimento, ha dichiarato di voler tuttavia sfruttare la carta a sua disposizione: ovvero il ministro della giustizia, Carlo Nordio, che può consegnare Pecorelli all’Albania oppure trattenerlo in Italia. Il diretto interessato parla di pena sproporzionata nei suoi confronti e in carceri degradanti.
Nordio ha a disposizione 45 giorni di tempo per decidere, mentre lunedì 16 dicembre la pubblica accusa ha chiesto la conferma dell’estradizione in Albania, dove l’ex arbitro di calcio residente a Selci Lama è stato condannato a quattro anni per truffa, simulazione di reato, incendio e profanazione di tombe. I suoi legali, gli avvocati Massimo Brazzi e Andrea Castori, hanno tentato di smontare l’impianto accusatorio facendo leva sulla sproporzione della condanna inflitta in base al sistema penale albanese, ma per ora resta confermata la sentenza della Corte d’Appello di Perugia.