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Bergonzoni: “Premio Cultura della Pace dedicato agli invisibili”

La cerimonia a Sansepolcro, in precedenza l’intitolazione a Sassoli del parco del Campaccio

Si è svolta sabato 12 novembre a Sansepolcro, in un auditorium di Santa Chiara gremito, la cerimonia di conferimento del Premio Cultura della Pace, assegnato ad Alessandro Bergonzoni per quanto è riuscito a trasmettere con la sua opera di scrittore e di uomo di teatro e di spettacolo. In apertura del proprio appassionato intervento, Bergonzoni ha voluto dedicare il riconoscimento “agli invisibili che combattono l’indifferenza”, tra i quali “tutte le persone che sono annegate, stanno annegando e annegheranno nel Mediterraneo, e ai carcerati che annegano in celle di quattro metri per quattro”.

Bergonzoni: “Non solo Gino Strada, l’esempio dobbiamo diventare noi”

Con la maestria nell’uso della parola che gli è propria, e sempre con grande ironia, l’artista ha toccato molti temi sottolineando come quello della guerra sia “solo la punta dell’iceberg”, e ha esortato tutti a “capolavorare”, non accontentandosi cioè di fare ciascuno il proprio mestiere. La necessità è infatti quella di riuscire a esercitare un “voto di vastità”, cominciando cioè a “non essere più così piccoli, ma a diventare grandiosi ed entrare in quella terra di nessuno, quella degli invisibili, che ci richiede una partecipazione anima e corpo”. Per questo occorre un impegno in prima persona: “Non solo Gino Strada, non solo don Ciotti, non solo don Gallo o Zanotelli. Gli esempi sono finiti, l’esempio dobbiamo diventare noi”, ha detto Bergonzoni.

De Angelis: “Dalla canzone d’autore un messaggio di pace, solidarietà e tolleranza”

È stato inoltre consegnato il Premio Nonviolenza a Enrico de Angelis, giornalista per tanti anni alla direzione del Club Tenco, che ha messo in evidenza il ruolo della parola cantata – a partire dai primi cantautori, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Fabrizio De André, Gino Paoli, Enzo Jannacci, arrivando fino a Caparezza – nel veicolare un messaggio di pace, solidarietà e tolleranza.

De Angelis

Valpiana: “Obiettori di coscienza ucraini e russi indicano la strada della pace”

Un riconoscimento importante è stato riservato anche al presidente del Movimento Nonviolento Mao Valpiana, insignito del titolo di Ambasciatore della Cultura della Pace. Valpiana ha ricordato i numerosi esempi in cui nel corso del Novecento la nonviolenza è stata applicata come strumento di liberazione e di difesa dei popoli, sottolineando però come per essere efficace la nonviolenza debba essere “preparata, presa sul serio, finanziata, organizzata e riconosciuta. Se noi finanziamo solo e sempre la preparazione della guerra, avremo solo e sempre guerra”, ha detto.

Valpiana ha inoltre portato l’attenzione sulla collaborazione del Movimento Nonviolento con il Movimento pacifista ucraino e con il Movimento degli obiettori di coscienza russi: “Questi due movimenti già si parlano, lavorano insieme e indicano la strada della pace. Ma noi gli chiudiamo le porte in faccia – ha denunciato Valpiana – perché l’Europa non sta accogliendo né gli obiettori di coscienza russi né quelli ucraini che ci chiedono asilo e protezione”. In conclusione, il presidente del Movimento Nonviolento ha rilanciato la proposta al comune di Sansepolcro e agli altri comuni italiani di proporre gemellaggi a tre con una città ucraina e una russa.

Mao Valpiana

“Fossa comune”, l’opera di Loretto Ricci ispirata alla guerra

La cerimonia, moderata da Leonardo Magnani dell’Associazione Cultura della Pace e dal giornalista Michele Casini, è stata anche l’occasione per presentare un’opera dell’artista Loretto Ricci. Chiamata “Fossa comune” e ispirata agli eventi bellici in corso, racchiude in sé molteplici significati: dalla memoria del dolore alla valorizzazione di ogni vita, fino all’esortazione ad esercitare la compassione verso chi subisce violenza. 

In Largo Di Liegro il parco “David Maria Sassoli”

La giornata aveva vissuto momenti importanti già al mattino con l’incontro con gli studenti e poi l’intitolazione del parco del Campaccio a David Maria Sassoli, per 18 anni socio onorario dell’associazione Cultura della Pace. Particolarmente significativo il fatto che il parco sorga in Largo Monsignor Luigi Di Liegro, a sua volta socio onorario dell’associazione e amico di Sassoli. Durante l’inaugurazione hanno preso la parola Leonardo Magnani, Elisa Celicchi e Luigina Di Liegro per l’Associazione Cultura della Pace, il presidente del consiglio comunale Antonello Antonelli, il sindaco Fabrizio Innocenti e infine l’attrice Caterina Casini, che ha letto integralmente l’intervento che Sassoli fece a Sansepolcro nella giornata del Premio Cultura della Pace 2004.

Caterina Casini legge il discorso pronunciato da Sassoli a Sansepolcro nel 2004

L’ex presidente dell’Europarlamento, prematuramente scomparso a gennaio, è stato ricordato anche durante la cerimonia a Santa Chiara con un video e con l’intervento del suo segretario personale Nicola Censini.

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