Con l’apertura del terzo Museo della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, dedicato esclusivamente all’intero corpus dell’opera grafica di Alberto Burri, domenica 12 marzo, in occasione della ricorrenza della sua nascita, si conclude l’anno “lungo” del Centenario e si apre una nuova fase della vita della Fondazione. L’inedita sezione agli ex Seccatoi occupa infatti oltre quattromila metri quadri, tutti ottenuti da un recente intervento di riqualificazione di parte degli spazi sottostanti in vasti ambienti che accolgono, secondo l’originario allestimento predisposto dallo stesso Burri, i suoi Grandi Cicli d’opera. Con questo ingente nucleo di opere grafiche, la superficie espositiva offerta ai visitatori negli ex Seccatoi raggiunge gli 11.500 metri quadri. L’esecuzione di queste opere in collaborazione con grandi stampatori ha visto l’artista stesso cimentarsi in differenti cicli produttivi che hanno distinto la sua attitudine alla sperimentazione rispetto a quella di altri artisti della sua generazione, tanto in Italia che all’estero. L’attività grafica di Burri ha inizio nel 1950 e si conclude nel 1994. Com’è noto, Burri ha ricevuto nel 1973 dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Feltrinelli per la Grafica con la motivazione che essa «… si integra perfettamente alla pittura dell’artista, di cui costituisce (…) una vivificazione che accompagna il rigore estremo a una purezza espressiva incomparabile». In occasione dell’apertura della Sezione Grafica della Collezione Burri è prevista una giornata di studio con la partecipazione di studiosi del settore e importanti stampatori nazionali e internazionali.
Cresce l’attesa fra gli appassionati d’arte per l’apertura domenica 12 marzo del terzo museo Burri
di Redazione
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