Il 10 e l’11 novembre 2017 nel Castello Bufalini di San Giustino e nell’Aula Magna del Liceo “Plinio Il Giovane” studiosi italiani e stranieri esamineranno l’opera poetica di Francesca Turini Bufalini (1553-1641), collocandola nell’ambito della storia della letteratura italiana. La poetessa umbra-toscana, nata a Sansepolcro e vissuta tra il Carpegna, San Giustino, Città di Castello e Roma, è ancora poco conosciuta, come del resto tutte le donne italiane che hanno realizzato esperienze letterarie, hanno scritto racconti, romanzi, liriche, poemi. Nell’ultimo decennio l’interesse per la sua opera è cresciuto nel mondo della ricerca. Nel 2012 è stato organizzato a San Giustino un convegno, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista “Letteratura Italiana Antica” diretta da Antonio Lanza; sotto la sua direzione nel 2005 erano state edite a cura di Paolo Bà le Rime Spirituali sopra i Misteri del Santissimo Rosario, nel 2010 le Rime (in parte tradotte anche in inglese da Costa-Zalessow e Borrelli); poi, nel 2013, è stato pubblicato Il Florio – un poema cavalleresco mai edito precedentemente – e nel 2016 sono stati pubblicati I Madrigali.
Il Convegno internazionale intende riprendere il filo dipanato finora dagli studiosi, italiani e no, ed interrogarsi sulla collocazione della ricerca poetica della Turini, sui suoi rapporti con il petrarchismo, sul significato della lirica di genere, che ha attraversato le stagioni della poesia (non solo italiana) fino ai nostri giorni. La lirica italiana tra Cinquecento e Seicento registra un numero significativo di donne che praticano la scrittura poetica, sono istruite, discutono di temi e problemi al pari degli uomini, sono protagoniste non solo in famiglia, bensì anche nei circoli letterari e nei dibattiti culturali, scrivono testi poetici che spesso oltrepassano i confini della tradizione e i modelli dominanti. La donna non è soltanto la cortigiana elogiata nei trattati. È anche la madre di famiglia, responsabile dell’amministrazione della casa, partecipe alla vita di corte, intellettuale che riflette sui grandi temi all’ordine del giorno, gentildonna colta che scrive liriche, poemi e trattati. È protagonista negli ambienti sociali medio-alti, nei palazzi, nelle corti. Come Francesca Turini Bufalini, che svolge appieno il ruolo di madre, di saggia consigliera, di persona colta che affida alla scrittura le sue riflessioni, il suo immaginario, nel consapevole tentativo di trasmettere con i mezzi di comunicazione a disposizione il senso della ricerca di un’organica armonia spirituale.
Nei secoli successivi l’interesse e la pratica si incrementano, fino alla netta affermazione della letteratura al femminile degli ultimi due secoli, in Italia, in Europa e nei paesi extraeuropei. A San Giustino e a Città di Castello gli studiosi ci illustreranno i momenti e gli aspetti della specifica ricerca letteraria fino ai nostri giorni individuando i percorsi della letteratura di genere nel nostro Paese.