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Il Premio Letterario “Città di Castello” apre le porte della scrittura ai detenuti italiani

Per la prima volta nel nostro Paese, sarà creata una sezione speciale permanente di un concorso rivolta alle persone recluse nei penitenziari

La sottoscrizione del protocollo d'intesa a Roma

Il Premio letterario internazionale “Città di Castello” si distinguerà come l’unico concorso in Italia ad ospitare una sezione speciale permanente riservata a tutte le recluse e i reclusi dei penitenziari italiani. Con il titolo “Destinazione Altrove: La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”, questa sezione speciale verrà lanciata nella XVIII edizione del Premio, che sta prendendo forma in questi giorni.

Il protocollo d’intesa, firmato presso la sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a Roma, coinvolge il Dipartimento stesso, la società Dante Alighieri e l’Associazione Culturale “Tracciati Virtuali”. Questo ambizioso progetto sociale mira a stimolare, attraverso la scrittura, le persone in esecuzione di pena a dare voce ai propri sentimenti e riflessioni sul periodo di reclusione, durante e dopo, coinvolgendo anche la società civile attraverso eventi di sensibilizzazione sul mondo carcerario.

Giovanni Russo, capo dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha sottolineato l’importanza di questo passo avanti, precisando che l’obiettivo dell’iniziativa “è quello di modificare l’esecuzione della pena negli istituti penitenziari del nostro Paese. Questo progetto di straordinaria rilevanza sociale sollecita le persone private della libertà personale a dare voce ai propri sentimenti e a raccontare le proprie riflessioni sulla detenzione, coinvolgendo nel contempo la società civile nelle problematiche del mondo carcerario.”

Dunque un supporto attivo alla crescita culturale e creativa delle persone recluse, come confermato dal promotore dell’evento letterario, Antonio Vella: “Se il periodo di detenzione nelle carceri deve essere soprattutto propedeutico al reinserimento dei detenuti nella società, il nostro progetto va proprio in questa direzione. Un’attività di straordinaria valenza sociale”. Dal punto di vista della forma, il professor Alessandro Masi, segretario generale della società Dante Alighieri, ha evidenziato come il linguaggio subisca “variazioni e mutamenti che vale la pena registrare. Si tratta di un’importante esplorazione nei profondi abissi dei sentimenti di persone costrette, loro malgrado, a vivere una condizione diversa.”

Grande soddisfazione è stata espressa dall’amministrazione tifernate, con il sindaco Luca Secondi che in una nota ha sottolineato il prestigio e l’importanza di questo protocollo d’intesa anche dal punto di vista umano e valoriale: “Senza dubbio, è un motivo di vanto ed orgoglio per la comunità tifernate, in virtù della sua storia e tradizione plurisecolare nel settore della tipografia e della grafica. Le istituzioni, a cominciare dal comune, continueranno con rinnovato entusiasmo e determinazione a sostenere un progetto culturale e sociale che si è affermato negli anni come protagonista nel panorama nazionale”.
 

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