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La mostra di Nuvolo all’Accademia di Belle Arti di Perugia

In esposizione 130 opere dell’artista tifernate per celebrare i 450 anni dell’Istituto

Nel video, alcune immagini della mostra di Nuvolo all'Accademia di Belle Arti di Perugia.

Sono oltre 100, per l’esattezza 130, le opere di Nuvolo, al secolo Giorgio Ascani, selezionate per la mostra organizzata e allestita all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia per celebrare e chiudere i festeggiamenti per i 450 anni dalla sua fondazione. Un omaggio all’artista tifernate che è stato direttore e docente di Pittura dell’Accademia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta (dal 1979 al 1984).

La mostra. Un appuntamento organizzato per ricostruire l’alta qualità dell’opera del poliedrico artista, analizzata sotto differenti punti di vista, fornendo inedite letture dei contesti culturali nei quali è cresciuto e ha operato, le amicizie, la sua attività didattica. Inaugurata il 15 dicembre, la mostra sarà visitabile fino al 18 febbraio 2024. A sottolineare i tratti salienti dell’esposizione, dedicata al filone delle serigrafie, è stato Bruno Corà che, insieme ad Aldo Iori, ha curato l’esposizione. I due hanno saputo interpretare magistralmente l’ideazione della professoressa Lucia Ragni, ex studentessa dell’artista, che ha portato avanti anche il coordinamento, in stretta collaborazione con l’associazione Archivio Nuvolo, guidata dal figlio dell’artista, Paolo Ascani.

Durante il convegno è stato proiettato il docu-film Nuvolo Nuntius Celatus, prodotto nel 2018 dall’Archivio Nuvolo in collaborazione con 3D produzione per SKYARTE HD, diretto da Giuseppe Sterparelli con i contributi di Lisa Rinzler, direttrice della fotografia, e Michele Mandrelli, sound producer. Sarà realizzato, inoltre, un video a cura dei professori Moreno Barboni e Davide Vasta, che raccoglierà brevi testimonianze degli ex-studenti del Maestro Nuvolo, oggi artisti, docenti e operatori culturali in Italia e nel mondo.

Itinerario artistico. Il percorso espositivo prende in esame l’attività pittorica dell’artista realizzata con la tecnica serigrafica dal 1952 al 2006. Mette in luce il binomio caos/ordine sempre presente nella pittura di Nuvolo che media tra la gestualità di precedente derivazione informale e il nuovo controllo scientifico che l’artista ha sul farsi dell’opera. La ferrea programmazione necessaria alla tecnica per raggiungere la perfezione produce l’equilibrio ricercato incontrandosi con la casualità naturale.

Suddivise in cicli secondo le loro peculiarità linguistiche, le opere danno vita a ad un percorso che inizia dalle prime Serotipie, Pittura-Collage, Scacchi, Bianchi Collage e Cuciti a macchina degli anni Cinquanta e primi anni Sessanta per poi mostrare la produzione di undici Esoedizioni, libri d’artista unici realizzati con Emilio Villa, Mario Diacono, Vinci Grossi e altri letterati e amici dal 1954 al 2002; seguono gli Oigroig e i Videogrammi, tramite i quali l’artista si cimenta con le nuove tecnologie video, le Genesi, gli Omogenei, i Circuiti, i Nuovi Diagrammi e gli Aftermandelbrot, realizzati tramite l’ausilio del computer, fino agli ultimi Nuovi Scacchi e Legni Collage. Sono, inoltre, in mostra una scelta dei Oigroig Video e Genesi Video realizzati dall’artista negli anni Settanta e Novanta.

Il convegno. Dall’onorevole Anna Ascani, che ne ha ripercorso i tratti artistici (“con un linguaggio innovativo da farne sembrare un antesignano dell’intelligenza artificiale”) e la personalità attraverso un intenso ricordo di famiglia, all’onorevole Ilaria Borletti Buitoni (che ha rimarcato il valore di una istituzione così antica e il talento tecnico dell’artista), alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei (che ha evidenziato l’importanza dell’Accademia statale), alla consigliera della Provincia di Perugia, Erika Borghesi (che ha ripercorso gli anni di vicinanza alla “Vannucci”), i rappresentanti istituzionali hanno continuato a dimostrare in coro la piena condivisione di intenti nel sostenere, insieme al Comune di Perugia, l’antica istituzione perugina. Sono stati, dunque, i loro saluti ad aprire il corposo convegno di studi che preceduto il vernissage della mostra, insieme a quelli del sindaco di Città di Castello, Luca Secondi.

“Abbiamo pensato fosse doveroso metterlo in giusta luce per la sua opera, per la sua dedizione alla Vannucci, tanto da fare spazio all’allestimento nella pinacoteca – ha sottolineato il presidente Mario Rampin, nel discorso di apertura -. In questa ricorrenza importante per l’Accademia, che ricade proprio nel primo anno del nuovo corso di istituzione statale, è bello vedere la partecipazione della collettività, segno tangibile che oltre le iniziative didattiche si continuano a portare avanti quelle di ricerca scientifica. Per questo ringrazio la Direttrice Tiziana D’Achille, che ha fortemente voluto sia il convegno che la mostra. Il nostro intento, almeno per quanto fatto in questi lunghi anni sotto la mia presidenza, è quello di sostenere in pieno l’Accademia nel suo insieme, compresa la ristrutturazione dell’intero complesso, al quale manca più solo la sistemazione dell’ala ovest dell’immobile e del chiostro”.

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