“Occhio di pesce”: Giorgia Mattei in mostra nel Bergamasco

L’artista valtiberina protagonista della XX Giornata del Contemporaneo a Solza

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07 Ottobre 2024
Street Fisheye Art 3

“Street Fisheye Art 3”

Sarà inaugurata sabato 12 ottobre alle 17 al Castello Colleoni di Solza, in provincia di Bergamo, la mostra “Occhio di pesce” dell’artista di Sansepolcro Giorgia Mattei. L’esposizione sarà visitabile fino al 20 ottobre nell’ambito della XX edizione della Giornata del Contemporaneo.

Sul lavoro di Giorgia Mattei si è soffermato lo storico dell’arte Luca Nava, secondo cui nelle sue figurazioni “non è descritto il mondo e le dinamiche sociali, ma piuttosto quel mondo nato dall'osservazione del reale oggettivo, traslato sul piano della reale soggettivo percepito. Questa seconda realtà che vive di costellazioni caratteriali proprie, che si muove con dinamiche e tempistiche proprie, quasi mai coincidenti con l'immanenza delle cose empiriche, da cui pure trae origine. Solo più tardi rispetto alle prove autonome, maturata la coscienza di aver trovato una via privilegiata per la propria esigenza espressiva, il bagaglio esperienziale si arricchisce ulteriormente, beneficiando della guida del maestro Riccardo Antonelli, già attivo presso la scuola d'arte di Sansepolcro”.

“Alcune figure e scorci prospettici – aggiunge Nava – per quanto dai toni eversivi possano risultare, consentono a Giorgia di mettere in evidenza la coesistenza di diverse sfaccettature cangianti di un'unica personalità. Cosi operando Giorgia prende le distanze dal lato più conosciuto della sua figura come persona, ossia quella più ordinata e convenzionale”. Ancora, “i soggetti che l'artista sceglie sono caratterizzati da personaggi che si muovono negli spazi dei luoghi conosciuti, quasi tutti nei dintorni di Anghiari. Si tratta di personaggi che si presentano con irriverenza, soggetti sui generis, quantomeno originali, che assumono un atteggiamento molto particolare ed estroverso nei confronti del mondo”.

Secondo lo storico dell’arte, “per Giorgia la mostra non è soltanto la prima, e quindi speciale occasione per mettere in mostra l'attività di sé che fino ad ora, forse nemmeno le persone più vicine a lei avevano colto nella importanza e nel ruolo equilibratore che rappresenta per l'autrice. Un ruolo equilibratore ma anche salvifico che è stato in grado di indirizzare energie emotive canalizzandole in direzioni ottimali e forme di espressione che assumessero caratteri leggibili ed esprimibili con immagini ed atmosfere, in luogo di parole”. Insomma “le opere di Giorgia sono da guardare come una dichiarata necessità di poter essere sé stessi: razionali ma anche con la capacità di avere una autonomia di percezioni rispetto al pensiero unico, in una società che costringe a dover addirittura chiedere la possibilità di poter essere sé stessi, per il timore o forse per la garanzia talvolta che gli aspetti più autentici di ciascuno non sarebbero molto probabilmente accettati”.

Occhi di pesce

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L’artista valtiberina protagonista della XX Giornata del Contemporaneo a Solza