Da ben quindici anni la Southbank Sinfonia – un’orchestra di eccezionali giovani talenti provenienti da tutto il mondo – viene invitata per una settimana ogni luglio e porta con sé un’immensa varietà di musica sinfonica, da camera e operistica e molti grandi artisti come ospiti speciali.
Quest’anno l’Anghiari Festival si trasferisce giovedi prossimo 27 luglio alle 21 nella Cattedrale di Sansepolcro con un concerto per soli, coro e orchestra. In programma infatti di Wolfgang Amadeus Mozart ci sono il Laudate Dominum e il celeberrimo Requiem. Protagonisti sono il Coro del Festival di Anghiari, la
Southbank Sinfonia Orchestra di Londra, che è l’orchestra giovanile stabile del Festival e che è diretta dal m° britannico Simon Over, direttore artistico dello stesso Anghiari Festival, mentre solisti di canto sono Soraya Mafi, soprano, Elisabetta Pallucchi, mezzosoprano, Gwilym Bowen, tenore, e Lawrence White, baritono. Ospiti speciali: Andrea Soldani, Niccolò Pontenani e Andrea Angeloni trombone | Giulio Caimati organo . Ingresso libero. La storia del Requiem di Mozart è notissima e sembra uscita da un romanzo. Mozart ricevette una commissione anonima per una Messa da Requiem da un messaggero a luglio ma, quando in ottobre iniziò a scriverla, il compositore si convinse sempre di più che fosse legata al suo stesso fato. Disse a un amico: “Sto scrivendo la mia musica per il mio funerale. Bisogna che non la lasci incompiuta”. Il 5 dicembre 1791, Mozart morì a 35 anni con il Requiem ancora da completare. Vari musicisti misero mano alla partitura per finire i pezzi incompiuti o per mettersi a scrivere ex novo quelli che il grande Amadeus non aveva fatto in tempo neppure a concepire, colpito come fu da una nefrite che in brevissimo tempo lo uccise. Ma mettersi a rimuginare sulla paternità del Requiem equivale a perdere il senso di una musica davvero incantevole e profonda, potremmo dire un capolavoro collettivo inventato da Mozart nei suoi perni fondamentali e comunque incentrato sulla musica sacra. E dunque, cosa assolutamente inusuale per quel tempo, Mozart creò un lavoro che per ragioni storiche divenne la sintesi fra il suo sviluppo musicale personale e quello di una pletora di compositori, stili e tessiture a lui precedenti. Nonostante mantenga l’indispensabile compostezza e dignità richieste alla musica sacra, il Requiem di Mozart è un melting pot di idee musicali e tragedia. Ripetiamo: giovedì sera alle 21 nella Cattedrale di Sansepolcro con ingresso libero. Assolutamente da non perdere.