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Sabato di festa per i balestrieri di Sansepolcro

Con i tempi scanditi dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine dei musici, la Società dei Balestrieri di Sansepolcro ha dapprima presentato l’opuscolo illustrativo del Palio e poi aperto ai graditi ospiti le porte della sede museo di via della Fonte.

Un pomeriggio importante, quello di sabato 10 giugno, per il sodalizio armigero biturgense, iniziato in una sala consiliare di Palazzo delle Laudi gremita per l’occasione e concluso con il brindisi all’aperto.

Condotta da Michele Foni, la conferenza è stata caratterizzata da un articolato intervento di Dario Casini, presidente della Società dei Balestrieri, che ha subito ringraziato i numerosi collaboratori per aver portato a termine le due distinte operazioni, ritenute assai significative.

I testi sintetizzano la storia della balestra, del suo rapporto con Sansepolcro e della sfida fra i tiratori della città pierfrancescana e quelli di Gubbio, ma parlano anche dell’arma, dei suoi costruttori e di figure che l’hanno reso nel tempo anche un’opera d’arte.

Un capitolo è poi dedicato alle Feste del Palio, cioè alla parentesi della manifestazioni rinascimentali di settembre, che attorno al Palio trovano la loro collocazione.

E poi è stato inaugurato l’allestimento della sede museo, un modo per esaltare la bellezza degli antichi locali e per aprirsi ancora di più verso la città.

Prova ne sia che di qui a settembre ogni fine settimana – dal venerdì alla domenica – la sede rimarrà aperta a tutti. Oltre che con i drappi vinti nel Palio e con i vari riconoscimenti, la sede dei Balestrieri biturgensi è stata arredata con i bozzetti degli artisti che avevano preso parte al vecchio concorso, con costumi, con bersagli e frecce di gare passate, con vecchie foto e anche con l’immancabile arma sul banco di tiro. Una suggestiva sala ospita la teca con “Petra de Burgo”, la piccola balestra artistica portata nello spazio e poi anche vecchi attrezzi di caricatura dell’arco e dell’arma, a dimostrazione di un filo conduttore ben preciso: la nobile e ultrasecolare tradizione ereditata e portata avanti in città.

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