San Giustino: un progetto basato sulla memoria attraverso le ricerche d’archivio

Il paese ha ricordato gli 80 anni dalla liberazione, mentre si lavora per ricostruire la storia di quel periodo

27 Agosto 2024
Dino Renato Nardelli e Alvaro Tacchini

L’incontro di domenica mattina. In prima fila gli storici Dino Renato Nardelli (a sinistra) e Alvaro Tacchini

Sala consiliare gremita per l’iniziativa con la quale domenica scorsa San Giustino ha ricordato gli anni dalla liberazione. Una mattinata organizzata dall’amministrazione comunale attraverso il consigliere comunale di maggioranza Carlo Pieracci, che è stata aperta dagli interventi del sindaco Stefano Veschi e della presidente dell’Anpi di San Giustino e Citerna, Mari Franceschini, i quali hanno insistito sul valore della conservazione della memoria storica.

La parola è poi passata a uno dei due relatori chiamati a portare il loro contributo: il professor Alvaro Tacchini, storico tifernate, che ha ripercorso le tappe di quel mese di agosto del 1944, quando dopo la liberazione di Città di Castello l’Alta Valle del Tevere si ritrovò a essere una sorta di “terra di nessuno” proprio dal territorio di San Giustino in su (peraltro caratterizzato dalla presenza di mine) per le diverse direzioni imboccate dalle truppe alleate verso obiettivi e luoghi ritenuti più strategici. In questo senso, oltre a raccontare ciò che avvenne a San Giustino con le uccisioni commemorate la domenica precedente al Roccolo e a Ca’ di Ghezzi, Tacchini ha evidenziato la capacità che ebbe Sansepolcro di autogovernarsi per tutto il mese di agosto con la milizia cittadina composta da 140 cittadini.

L’altro relatore, Dino Renato Nardelli, si è soffermato sui bombardamenti effettuati in Umbria e sui tanti monumenti ai caduti sparsi per il mondo. Intanto, sta prendendo corpo il progetto del consigliere Carlo Pieracci basato sulla memoria, sui luoghi e sulle persone, legato agli eventi della seconda guerra mondiale; un preziosissimo contributo è garantito dal lavoro di ricerca dell’archivista Laura Giangamboni, grazie al quale è stato possibile ritrovare le lettere scritte dal primo sindaco del dopoguerra, Agostino Turla e la storia del maresciallo dei carabinieri Pietro Mannelli.

Il reperimento dei verbali diventa il sistema per ricostruire la storia di San Giustino in quel periodo, anche se mancano i documenti protocollati e gli atti della giunta e del podestà relativi ai due mesi più difficili, luglio e agosto 1944. Il progetto in questione si avvale della collaborazione della sezione Anpi e vuole coinvolgere in particolare le scuole del Comune. Non solo: una parte della biblioteca comunale “Plinio il Giovane” sarà d’ora in poi dedicata alla storia di San Giustino e le celebrazioni per l’80esimo della liberazione non si fermano qui.

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Il paese ha ricordato gli 80 anni dalla liberazione, mentre si lavora per ricostruire la storia di quel periodo