Da ieri l’abbazia di Badia Petroia ha una nuova storia ufficiale: è quella scritta dal tifernate Francesco Grilli, professore di Storia dell’Arte in pensione, in un volume, corredato da un ricco apparato fotografico e – circostanza non così ricorrente per l’editoria locale – introdotto dal Ministro alla Cultura Dario Franceschini.
La presentazione si è svolta nell’ambito della festa della frazione di Città di Castello all’interno della chiesa, il cui impianto più antico, la cripta attualmente inagibile per i danni del terremoto, risale al X° secolo. Coordinata da Antonio Bicchi, amico di infanzia dell’autore, all’iniziativa ha partecipato un folto pubblico e tra le autorità il vicesindaco Michele Bettarelli, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, l’onorevole Walter Verini. In sala anche Valentina Anselmi, presidente della Pro-loco, e Alvaro Tacchini, storico locale, l’ingegnere.
La pubblicazione, edita dalla Tipografia Sabbioni, è anche un compendio di quanto esiste a proposito dell’abbazia e del territorio in cui ha gravitato. Inoltre, come ha sottolineato l’autore, perché possa esprimere in suo potenziale anche in termini turistici contribuendo a far crescere l’immagine della città, sarebbe necessario intervenire sulla cripta per metterla in sicurezza e riaprirla al pubblico. In tal senso è stato auspicato un interessamento fattivo da parte dello Stato, che ne è il proprietario. Non a caso il libro riporta la descrizione della chiesa in tre lingue, italiano inglese e francese, disegni tecnici e tante foto suggestive per porsi come un contributo definitivo alla conoscenza di questo sito religioso, uno dei più antichi di cui esistano tracce così evidenti e distinte. Alla parte compilativa però Francesco Grilli ha aggiunto anche molto di suo. Un esempio tra tutti: l’approfondimento sulle formelle che si trovano nella parete della chiesa in cui il grifo raffigurato mostra caratteristiche inedite.