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Caro energia, in Umbria bollette a fuoco per protesta

L'iniziativa di Confcommercio: "A rischio 120mila imprese"

Entro giugno 2023 in Umbria sono oltre 3mila le imprese a rischio chiusura con fino a 11mila dipendenti che potrebbero perdere lavoro, mentre in Italia si parla di 120mila imprese del terziario e 370mila addetti. Anche alla luce di questa indagine fatta da Confcommercio, le attività in protesta chiedono  di “agire subito” contro una emergenza che oggi “è la priorità delle priorità”.

L’esasperazione degli imprenditori umbri del commercio, turismo e servizi per il “caro bollette” si è trasformata, per iniziativa di Confcommercio Umbria, in una mobilitazione di protesta. Sono state coinvolte le piazze di 13 città della regione e all’insegna dello slogan “Non spegnete l’Italia, non spegnete il Futuro”, come gesto simbolico sono state bruciate nelle piazze le copie delle bollette di luce e gas.

Finito il presidio a Perugia, in piazza Italia, il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni e gli altri rappresentanti dell’associazione hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Donini le “drammatiche” conseguenze del caro energia e gas sull’economia, con collegamenti dalle varie piazze e con testimonianze degli imprenditori.

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