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“Un’impresa possibile”: i nuovi modelli di business sostenibile

Il presidente di Villa Montesca Capecci: “Profitto e bene comune vanno di pari passo”

Tra gli eventi della giornata conclusiva del Festival dei Cammini di Francesco 2022 a Città di Castello vi è stato anche l’incontro pubblico per la presentazione del libro “Un’impresa possibile”, edito da Aboca Edizioni. Oltre all’autore Paolo di Cesare, hanno partecipato la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco tifernate Luca Secondi, il Presidente della Fondazione Villa Montesca Angelo Capecci e l’amministratore delegato di Aboca Spa Massimo Mercati.

Un pomeriggio dedicato all’importanza di riflettere, oggi più che mai, su una nuova cultura d’impresa, capace di rendere migliore il mondo, rafforzando il proprio impegno per perseguire un modello di business sostenibile, creando profitto ma anche massimizzando il suo impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

In questo ambito la Fondazione Villa Montesca è promotrice del progetto “S4BC innovative Skills for Benefit Companies” finanziato dall’Agenzia Nazionale Erasmus Plus, che vede il coinvolgimento di enti provenienti da Spagna, Irlanda, Lituania, Portogallo e Italia, specialisti nell’ambito della definizione di percorsi formativi e profili professionali innovativi che stanno lavorando alla definizione di un programma formativo per figure intermedie aziendali che intendono allineare lo propria azienda alla forma benefit.

In conclusione dell’evento di domenica pomeriggio, il presidente di Villa Montesca Angelo Capecci ha così commentato: “Questo è un fenomeno che assunto dimensioni interessanti sotto il profilo economico che testimonia una trasformazione che vuol fare i conti con le esigenze del nostro tempo. Un concetto rinnovato dell’impresa che coniuga profitto e interesse comune come valore stesso dell’impresa. Il valore della sostenibilità ambientale e sociale è sempre più attuale e si configura come una delle questioni decisive per il futuro dell’umanità”.

“La sostenibilità è però possibile solo attraverso una transizione culturale che presuppone un riorientamento della forza tecnica che oggi l’uomo possiede – prosegue Capecci – Un riorientamento che presuppone una riconsiderazione del bene necessario all’uomo e una nuova alleanza tra economia e società. La Fondazione è in prima linea anche su questo tema attraverso l’attuazione di una formazione specifica per aziende che possa formare figure operative per aumentare la capacità di attuazione dei Piani Benefit all’interno delle aziende e anche per accrescere la consapevolezza generale delle potenzialità di questo modello di business.”
 

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