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E78, CNA Umbria: “No a modifiche del tracciato”

Volpi: “Non si può rimettere tutto in discussione prolungando l’isolamento dell’Altotevere”

Nel dibattito sull’itinerario umbro della E78 ha preso posizione con decisione la CNA regionale, che ha aperto con un categorico “Basta!” una nota di forte critica ad ogni ipotesi di modifica del tracciato predisposto dall’Anas nel progetto definitivo presentato a fine ottobre.

“Dopo quarant’anni di tira e molla inconcludente che hanno richiesto la nomina di un Commissario straordinario dell’Anas per poter finalmente definire il tracciato della E78, non si può rimettere tutto in discussione prolungando un isolamento dell’Alto Tevere non più tollerabile”. Queste le parole di Marcello Volpi, presidente regionale di CNA Trasporti e gestore della piastra logistica di Città di Castello.

“Siamo perfettamente d’accordo sia con il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, sia con le centinaia di firmatari della frazione di Cerbara e con la stragrande maggioranza del sistema imprenditoriale locale, che si sono espressi a favore del tracciato definito dal commissario straordinario dell’Anas”, ha detto Volpi, secondo cui ”non si può continuare a rimandare l’opera e a penalizzare l’Altotevere, rimasto immobile mentre nel frattempo venivano realizzate sia la Foligno-Civitanova Marche che la Perugia-Ancona, i cui lavori verranno conclusi a breve. Avere una strada di collegamento che ci permetterà di raggiungere agevolmente sia Fano che Grosseto rappresenta un’opportunità che non possiamo continuare a dilazionare vista la velocità con cui si evolve il sistema imprenditoriale. Non solo. Oltre a costituire un’opportunità di sviluppo per l’imprenditoria locale, la E78 potrebbe diventare un vero e proprio strumento per rafforzare l’attrattività turistica di un territorio tra i più belli del centro Italia, che conserva tracce importanti di artisti del passato e dell’età moderna. È proprio partendo dalla E78 che, secondo noi, andrebbe aperto un confronto con le regioni Toscana, Lazio, Marche e Abruzzo che metta al centro l’infrastrutturazione dell’Italia mediana, idea più volte rilanciata anche dalla neo presidente dell’Umbria, Stefania Proietti, nel corso della sua campagna elettorale”.

Per l’imprenditore tifernate “insieme alla trasversale del corridoio tirrenico/adriatico dovremmo tornare a prendere in considerazione l’ipotesi di uno sfondamento a nord della ferrovia centrale umbra, un’idea che abbiamo lanciato più volte in questi anni ma che finora è rimasta inascoltata. Quando parliamo di sfondamento a nord non ci riferiamo solo al collegamento con Arezzo, ma anche in direzione di Ravenna. Questo significherebbe poter collegare direttamente due dei principali porti italiani: Civitavecchia e, appunto, Ravenna. In un Mediterraneo in cui si concentra una parte sostanziale della movimentazione delle merci da/per l’Asia, e quindi con la Cina e l’India, una infrastruttura ferroviaria del genere ci consentirebbe di giocare un ruolo strategico. Confidiamo che la nuova giunta regionale voglia valutare positivamente questa ipotesi. Se c’è unità di intenti i soldi prima o poi si trovano”, ha concluso Volpi.

Nell’articolo che segue la ricostruzione degli ultimi passaggi della vicenda E78 e tutte le mappe utili a comprendere lo scenario:

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