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Città di Castello, il punto sulle liste d’attesa

Il tema in consiglio comunale: “Il sindaco intervenga”

L'ospedale di Città di Castello

Il tema delle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie in Altotevere – trattato di recente in una commissione servizi alla presenza in videocollegamento dell’assessore regionale Coletto – è stato affrontato anche nella seduta di ieri del consiglio comunale di Città di Castello. A sollevare l’argomento un’interrogazione presentata dal gruppo socialista e illustrata in aula da Luigi Gennari: “Visto che recentemente è stato deliberato dalla Regione Umbria un programma di razionalizzazioni trasversali su tanti settori sanitari”, si legge in premessa all’interrogazione, “la situazione delle liste d’attesa è tale che, per usufruire di un esame diagnostico, queste sono tuttora molto lunghe se non addirittura bloccate per certe casistiche”. Ecco allora la richiesta al sindaco “di conoscere da Regione ed Asl Umbria 1 lo stato relativo alle liste d’attesa in ambito diagnostico; di sapere che programma di investimenti strumentali diagnostici sono previsti per il nostro presidio ospedaliero; e di conoscere le ragioni della centralizzazione di parte del laboratorio analisi”.

Il primo cittadino Luca Secondi ha replicato riportando una nota della direzione aziendale: “Non risulta vera – vi si legge – l’affermazione secondo cui alcune agende risultano bloccate, in quanto tutte le visite e le prestazioni hanno come da regolamento uno sviluppo almeno su 13 mesi, pertanto è sempre possibile la prenotazione. Esiste tuttavia una problematica diffusa a livello territoriale, aziendale, regionale e nazionale inerente l’accesso a varie prestazioni ambulatoriali, soprattutto di imaging”, prosegue il testo riferito da Secondi: “Questa direzione si è adoperata ricorrendo ad ogni possibilità per favorire il recupero delle liste d’attesa della radiologia, la branca che ad oggi risulta maggiormente in difficoltà. Sono state smaltite alcune prestazioni di risonanza magnetica risalenti a prenotazioni avvenute nel mese di maggio attraverso il ricorso a istituti privati, e gli orari di apertura per l’accesso alle prestazioni di radiologia a Città di Castello sono già stati portati alla massima capacità (orario continuato 8-23). Anche per l’oculistica, l’altra branca in sofferenza per pensionamenti recenti non ancora sostituiti, si sta procedendo al recupero delle prestazioni in lista d’attesa. Non risultano ulteriori branche specialistiche che abbiano liste di attesa preoccupanti”, dice ancora il documento della direzione della Asl. Riguardo all’attività dei laboratori “ancora non risulta attuata alcuna modifica, che comunque si baserà sulle indicazioni regionali”.

Terminata la lettura il sindaco ha commentato che “si comprende che la soluzione, almeno nell’immediatezza, è quella di avvalersi di convenzioni con il sistema privato. È stato del resto dichiarato in maniera chiara in commissione servizi dall’assessore Coletto che ha parlato di modello Lombardia. Questo dà una fotografia della prospettiva, e mi porta ad avere più di una perplessità”, ha detto Secondi.  Nella replica, Gennari si è detto “indignato” da “questa risposta che trovo ripugnante: l’assessore Coletto – ha aggiunto l’esponente socialista – ha affermato in commissione servizi una serie di bugie che ad oggi sono rimaste inalterate. Il nostro sistema sanitario non è quello che l’assessore Coletto vorrebbe portare dalla Lombardia, qui abbiamo un’altra concezione di sanità”, ha ribadito Gennari, che poi si è rivolto direttamente a Luca Secondi: “Spero che lei, nella sua figura di sindaco di una città come la nostra, abbia ancora la facoltà di poter intervenire come si deve per risolvere questo problema”.

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