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Elezioni in Altotevere: Pietralunga, un comune per quattro candidati

Due donne fra i 14 in lizza per la carica di sindaco; il ritorno di Cesare Sassolini, che sceglie Lisciano Niccone. Il punto della situazione 

Veduta aerea di Pietralunga

Più articolata la composizione delle liste nei cinque Comuni dell’Altotevere Umbro che andranno al voto l’8 e il 9 giugno prossimi. I candidati sindaci sono in totale 14 (dei quali solo 2 sono le donne), quelli per il consiglio comunale arrivano a 159, non dimenticando che Lisciano Libera ne ha 8 e che il Patto per Montone si è fermato a 7.

candidati san giustino

La sfida più interessante, anche perché si tratta del Comune principale nell’ambito dei cinque, è quella che va in scena a San Giustino, con 3 aspiranti alla poltrona di primo cittadino e 48 al seggio di consigliere. “San Giustino Partecipa”, con Stefano Veschi candidato sindaco, è il movimento che si pone in continuità con la linea tracciata dieci anni fa da Paolo Fratini. Fra i componenti dell’attuale giunta rimangono in lizza Andrea Guerrieri e Simone Selvaggi, mentre sono usciti il vicesindaco Elisa Mancini, l’assessore Milena Crispoltoni, la presidente del consiglio comunale, Ginevra Comanducci e anche il capogruppo di maggioranza, Emanuele Marchetti. Avversari di Veschi sono il compaesano lamarino Fabio Buschi (sindaco dal 2004 al 2014) e Corrado Belloni, che aveva concorso alla carica nel 2014. Buschi, alla testa di “Communitas”, ha piazzato quale capolista Lucia Vitali, candidato sindaco nel 2019 per un centrodestra che ritrova Corrado Belloni con “San Giustino nel Cuore” e che conferma Luciana Veschi, proponendo diversi volti nuovi. Il pronostico sull’esito elettorale non è facile; o meglio, non è scontato.

candidati citerna

Anche a Citerna sono in tre a contendersi la poltrona di primo cittadino. Qui c’è un sindaco uscente, Enea Paladino, che del gruppo attuale si porta dietro il vice Paolo Carlini e Samuel Fedele, mentre sono uscite le due donne assessore, Anna Conti e Paola Giannelli. Conferma anche per alcuni fra i consiglieri in carica. Dall’altra parte, il mancato accordo di febbraio ha prodotto due scelte separate, con da una parte Alessandro Capacci candidato ufficiale del centrosinistra, che si porta appresso Cristina Tappini e Francesco Serini e dall’altra Eleonora Della Rina, che fa leva su molti volti nuovi. Da capire se questa divisione finirà con l’agevolare il compito a Enea Paladino.

candidati pietralunga

Intanto, Pietralunga si conferma piccolo Comune per 4 aspiranti sindaci, proprio come avvenne nel 2019, con un centrosinistra frammentato. Mirko Ceci – sostenuto da Azione, Democratici per Pietralunga e Socialisti per Pietralunga – corre per il quarto mandato di fila (roba da record) e ha già spiegato i motivi, mentre il suo ex vice, Francesco Rizzuti, diventa ora l’avversario diretto con capolista l’assessore Francesca Radicchi. Rizzuti è appoggiato da Partito Democratico e Partito Socialista, assieme ai gruppi civici del luogo. “E’ stato un percorso politico lungo, ampio, condiviso e partecipato, che ha permesso la costruzione di una squadra che si riconosce in un progetto incentrato su valorizzazione e rilancio del territorio e del suo tessuto economico, nella centralità di competenze e passione politica intesa come puro servizio alle comunità – avevano detto dalla sede del Pd -. Un progetto che vede sia nella figura del candidato sindaco, sia in quella dei componenti della lista a sostegno, elementi di continuità ed esperienza rispetto al lavoro svolto dalla passata amministrazione, ma anche di rinnovamento”. Quasi all’ultimo istante, si è aggiunto fra i “papabili” anche l’ex sindaco Luca Sborzacchi (lo è stato dal 1999 al 2009) con una mossa che somiglia molto a quella messa in atto a San Giustino. Sborzacchi, candidato della lista civica “Progetto Pietralunga”, ha dichiarato di voler costruire un rapporto con i cittadini diverso al passato. “Crediamo che – ha detto – attraverso questo progetto possiamo portare qualcosa di utile alla cittadinanza per lo sviluppo del territorio, il miglioramento della qualità della vita ma soprattutto per le prospettive future del nostro paese. I pietralunghesi sanno di vivere in un territorio da valorizzare sempre di più, visto anche la crescita del borgo. Il problema più urgente, però, è rappresentato dal calo demografico: occorrono politiche mirate allo sviluppo sostenibile dei territori montani ed è necessario un progetto nuovo per il futuro, con nuove idee e soluzioni alle necessità”. Il centrodestra di Pietralunga è rappresentato da Gianluca Ortali, che si schiera alla guida di “Un’altra Pietralunga” sotto la spinta avuta da gruppi di persone trasversali e dai tanti giovani che si sono avvicinati alla politica con l’obiettivo di creare discontinuità rispetto alle esperienze che si ripetono e alle ideologie che vengono ritenute oramai superate. Ortali intende dar vita a “una comunità a misura d’uomo, che identifichi il palazzo comunale come la casa di tutti e una nuova visione di amministrare fatta di collaborazione, partecipazione e apertura verso tutti coloro che vogliono bene a Pietralunga”.

candidati montone

Terzo mandato nel mirino, nella vicina Montone, per Mirco Rinaldi, che cinque anni fa venne eletto con addirittura oltre il 92% dei consensi. Questa la base di partenza per il sindaco uscente, che conferma in lista le due collaboratrici di giunta, la vice Roberta Rosini e Sara Volpi. Stavolta, a sfidarlo sarà per il centrodestra Elisa Molinari, già presente sugli scranni della minoranza consiliare, che ripropone il Patto per Montone.

candidati lisciano niccone

La rassegna si conclude con il più piccolo dei cinque Comuni altotiberini umbri, Lisciano Niccone, dove fino all’ultimo istante Gianluca Moscioni sembrava il solo candidato sindaco e quindi il “naturale” vincitore per la terza volta di fila, visto che è primo cittadino dal 2014. Poi è uscito Cesare Sassolini, reduce da oltre venti anni vissuti da consigliere comunale di opposizione a Città di Castello prima con Alleanza Nazionale e poi con Forza Italia. Nella sua lista, Lisciano Libera, Sassolini ha inserito anche alcuni esponenti portati da Città di Castello, motivando questa scelta con la necessità intanto di garantire il confronto democratico, che con una sola lista non sarebbe stato possibile. E poi… “Vista la situazione, formare una lista con una figura del posto sarebbe stata una mossa perdente, per cui occorreva una persona proveniente da fuori”, ha concluso Sassolini.

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