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Monterchi, Maria Cristina Polcri lascia il consiglio comunale

L’ex presidente del consiglio parla di “purghe staliniane” per la sua estromissione dal gruppo di maggioranza sulla questione E78: “Un progetto orribile”

Maria Cristina Polcri, terza da destra nella recente foto di insediamento del gruppo Insieme per Monterchi

“Purghe staliniane”. A queste ha fatto riferimento Maria Cristina Polcri che, estromessa dal gruppo di maggioranza “Insieme per Monterchi” dopo la sua presa di posizione sul tracciato della E78 nel corso del consiglio comunale di venerdì 23 agosto, ha deciso di dimettersi come consigliere e quindi anche come presidente del consiglio comunale, rispondendo al sindaco Alfredo Romanelli e agli ex colleghi consiglieri. La Polcri critica intanto l’avvenuta comunicazione di questa decisione tramite Facebook, sistema ritenuto non istituzionale anche perché lei, non essendo presente su questo tipo di social, non ha potuto replicare.

“Ovviamente – dichiara la Polcri – il movimento era al corrente del fatto che io non potessi rispondere e credo, legittimamente, che Facebook sia stato scelto proprio per questo. Per quale ragione siamo arrivati alla mia estromissione da Insieme per Monterchi? Molto semplicemente, perché ho espresso un parere contrario basato su documenti che nessuno della maggioranza è stato in grado di confutare. Fondamentalmente, ho espresso il concetto che il progetto della E78 è orribile e devastante per tutto il territorio di Monterchi; che sarebbe stato possibile esprimere, da parte del Comune, una volontà contraria a tale devastazione e che la scusa del “fantomatico” documento, che avrebbe negli anni impedito qualsiasi forma di ribellione a decisioni prese da Ministero delle Infrastrutture e Anas, era appunto una bufala”.

“Ho anche presentato un’idea di soluzione alternativa che è stata derisa da un consigliere, sicuramente non competente in campo ingegneristico, tanto da non rendersi conto – costui – della estrema sciatteria con cui è stata realizzata l’osservazione del Comune. Il dato certo è che la sera del consiglio comunale del 23 agosto ho esercitato il mio diritto costituzionale di libertà di opinione, tanto più che “Insieme per Monterchi” non è un partito, bensì un movimento. Infatti, nessuno di coloro che hanno votato per la mia estromissione ha una tessera, ha firmato un modulo di iscrizione, né deve rispettare un organigramma. Piuttosto, i consiglieri della compagine di “Insieme per Monterchi” sono stati eletti in base a un programma che non contiene alcun riferimento alla E78”.

“Dunque – prosegue Maria Cristina Polcri – non capisco tanto accanimento, tanta violenza nella reazione del movimento alla mia decisione di votare no all’osservazione presentata dall’amministrazione e di insistere sulla possibilità di un tracciato alternativo. In questi anni, “Insieme per Monterchi” ha parlato, qualche volta, del problema E78, ma a livello istituzionale, cioè come maggioranza, non ha mai prodotto nulla. Queste sono, ovviamente, riflessioni di tipo politico sul metodo usato in questi anni dal consiglio comunale di Monterchi, di cui la sottoscritta ha fatto e fa parte, sempre partecipando e chiedendo spiegazioni sulla E78 che però non sono mai arrivate da parte del sindaco. Per questo, ho deciso di cercare i documenti (che non mentono mai) per trovare la verità in tutta questa vicenda. Sono molto contenta di avere operato, come sempre, per il bene di tutti i cittadini di Monterchi, nessuno escluso e per questo, per essere davvero finalmente libera di agire come meglio credo, ho deciso di dimettermi da consigliere comunale. La verità rende liberi”.

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