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Parco Catria, Nerone, Alpe della Luna: si accende il dibattito politico

Varie prese di posizione di esponenti regionali e provinciali a margine del convegno dello scorso 26 gennaio

Un Parco Nazionale per le aree interne dell’Appennino: sì o no? Come noto, il tema è stato oggetto di un partecipato incontro pubblico tenutosi nei giorni scorsi a Sansepolcro. L’evento, organizzato dal Comitato Promotore del Parco Catria, Nerone, Alpe della Luna e ospitato dalla Fondazione Progetto Valtiberina presso i locali de “La Fortezza”, ha generato in questi giorni un ampio dibattito, con prese di posizione da parte di esponenti politici provinciali e regionali che attraverso comunicati ufficiali hanno espresso la propria contrarietà in merito all’ipotesi di dare vita ad un Parco Nazionale.

Se da un lato il convegno ha permesso di illustrare le diverse potenzialità che tale istituzione porterebbe con sé sul fronte ambientale, turistico ed economico, dall’altro vari rappresentanti dei territori interessati non si sono risparmiati in critiche e scetticismi sugli effetti di un progetto di tale portata, a testimonianza di quanto il tema sia sentito dalla comunità.

Lega Umbria: “No a soluzioni già bocciate dalle istituzioni”

I primi ad opporsi fermamente alla possibilità di costituire un Parco Nazionale sono stati gli esponenti altotiberini della Lega Umbria. In una nota diffusa alcuni giorni prima dell’evento del 26 gennaio, i consiglieri regionali Puletti, Castellari e Mancini, quest’ultimo anche presidente della Commissione agricoltura e ambiente, hanno annunciato un’apposita mozione con l’invito alla Giunta regionale di “chiarire la propria posizione rispetto all’istituzione dell’area protetta, quindi un no al nuovo parco, perché – spiegano – bastano e avanzano quelli che ci sono, viste anche le criticità che determinano le difficoltà di operatori e istituzioni nella gestione dei parchi di Valnerina e Trasimeno, dove a rimetterci sono imprese e cittadini inermi di fronte a una burocrazia che mette in difficoltà imprese e agricoltori”.

Nel comunicato, la Lega ricorda inoltre come quella del Parco Nazionale sia “un’ipotesi già bocciata da un pronunciamento dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, dal no ribadito dall’amministrazione comunale di Città di Castello e dalla contrarietà anche delle amministrazioni limitrofe” definendo il progetto come “una follia ambientalista che finirebbe per danneggiare i nostri agricoltori, gli allevatori e tutti gli operatori delle attività agrosilvopastorali, tutti soggetti che hanno investito nelle loro attività e che dispongono delle conoscenze, della tradizione e della cultura dell’ambiente, della biodiversità, nonché del diritto all’impresa agricola anche nei luoghi più remoti e lontani, nel pieno rispetto delle norme vigenti”.

Civici Marche: “Non abbiamo bisogno di altri vincoli”

Le reazioni politiche di questi giorni hanno interessato anche l’assise regionale marchigiana. Il consigliere Giacomo Rossi, del gruppo Civici Marche, è intervenuto sulla questione precisando che “non abbiamo bisogno di nessun Parco e dei relativi vincoli per difendere e valorizzare il nostro patrimonio naturale. Tantomeno vogliamo che gli “ambientalisti da salotto” o chi vuol speculare su certi baracconi, venga a comandare a casa nostra e sulle nostre proprietà”.  

“Se il nostro Territorio è uno dei più puliti e tutelati d’Italia – prosegue l’esponente dei Civici Marche – è grazie alle popolazioni locali hanno saputo salvaguardarlo nei secoli e non di certo perché altri ci hanno detto cosa fare. Abbiamo bisogno di continuare ad incentivare, tutelare e valorizzare il nostro Territorio ma senza baracconi e vincoli e non di certo con lo “strumento“ Parco”. 

“Da anni – continua Rossi – insieme alle popolazioni locali, al Comitato No Parco e a tante associazioni di categoria ci battiamo per ribadire questo concetto. Tra l’altro la contrarietà a questo parco è già stato messo nero su bianco in una mozione regionale nella precedente legislatura quindi invito il Comitato a concentrarsi su altro, magari chiedessero la tutela e la conservazione ambientale di altre zone, quelle che davvero hanno bisogno. Inoltre le risorse non sono infinite e già non bastano per i parchi esistenti, badassero quindi a far funzionare quelli, eventualmente”.

Forza Italia Perugia: “Gravi difficoltà alle aree produttive”

In ultimo, anche la coordinatrice provinciale di Forza Italia Perugia, Fiammetta Modena, ha voluto ribadire la propria posizione su un progetto che coinvolgerebbe in modo tangibile la comunità dell’Altotevere umbro: “Non riteniamo che la creazione di un parco possa in alcun modo essere la risposta giusta allo sviluppo dell’area e alle problematiche delle aree interne. Al contrario creerebbe gravi difficoltà alle attività produttive, ai tanti che hanno aziende, piccole e grandi, che si troverebbero inibiti rispetto al lavoro che svolgono. Basti pensare agli agricoltori, a coloro che raccolgono funghi e tartufi, ai boscaioli, ai cacciatori: un sistema economico che sarebbe travolto dai vincoli che isolerebbero sempre di più queste aree.  Le aree interne hanno altri strumenti per crescere e uscire dall’isolamento, a cominciare dalla valorizzazione delle tipicità e delle proprie vocazioni nei settori agroalimentare, turistico e boschivo”.

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