Tifosi, dirigenza e appassionati di calcio, insieme all’insegna della buona cucina, dei veri valori dello sport, dove conta prima di tutto partecipare prima di cercare di vincere.
E’ il “pranzo allo stadio” di domenica 28 gennaio, nell’area antistante il ‘Vincenzo Martinelli’ di Pietralunga, in Altotevere, dove è in programma il match tra squadra di casa e Marra San Feliciano, gara valevole per il campionato di Promozione, girone A. Quale miglior modo per allentare la tensione e sorridere tutti insieme, tifosi dell’una e dell’altra squadra, attorno a una tavola di prelibatezze della gastronomia locale? Detto e fatto.
Il patron della Pietralunghese, Giuliano Martinelli, ‘re’ del tartufo, imprenditore e appassionato di calcio, assieme alla dirigenza della società, il presidente Gianfranco Grassini in testa, ha deciso di chiamare a raccolta per l’ora di pranzo i tifosi e tutto il paese per mettersi a sedere attorno a una maxi-tavola e consumare insieme un pranzo offerto dalla società stessa. “L’invito – dice Martinelli – è rivolto anche a dirigenti e tifosi della squadra che affronteremo in campo. Gli ospiti per noi sono sacri e prima della partita saremo a tavola insieme, poi ognuno a tifare sugli spalti con lealtà e rispetto della persona”.
Alle 13 verrà servito un menù rigorosamente della tradizione. L’immancabile tartufo sarà il clou di quello che ha tutte le sembianze di un terzo tempo anticipato, mutuando dal rugby quel momento conviviale in cui tutti festeggiano i valori dello sport tra cibo e bevande.
“Siamo un paese di 2.000 abitanti – ha spiegato Giuliano Martinelli, non nuovo a iniziative benefiche e coinvolgenti – e per tenere in vita tutte le discipline sportive che abbiamo non bastano gli sponsor, serve il sostegno di tutta la comunità che, nei momenti decisivi, rappresenta davvero il dodicesimo uomo in campo. I nostri tifosi sono straordinari e domenica assieme a loro e tanti altri vogliamo condividere, prima a pranzo e poi sugli spalti, la passione per questo bellissimo sport che ci rende tutti orgogliosi dei nostri colori”.