Aborto clandestino al 5° mese, ragazza indagata

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29 Settembre 2020

E’ arrivata nei giorni scorsi in ospedale a Umbertide con un’emorragia in corso e un feto, appena espulso dell’età gestazionale, secondo i primi riscontri, di 5 mesi.

Il feto era custodito nella busta all’interno di uno zainetto che la ragazza aveva con sè.

Una ventenne originaria del Marocco, ma residente a Lisciano Niccone, è adesso indagata per interruzione volontaria di gravidanza perchè ha abortito oltre i termini consentiti dalla legge.

La procura della Repubblica di Perugia (pubblico ministero Manuela Comodi) ha aperto un fascicolo per chiarire ì i contorni della vicenda mentre le indagini sono portate avanti dagli agenti del commissariato di polizia di Città di Castello che sulla vicenda mantengono il più stretto riserbo.

I fatti sono riportati nell’edizione di oggi del quotidiano La Nazione.

La ragazza è giunta all’ospedale di Umbertide con un’emorragia in corso, i medici capiscono subito che si tratta di un aborto e scoprono il feto nella busta, dentro lo zainetto.

Viene trasferita all’ospedale di Città di Castello e sottoposta ad un intervento chirurgico, il feto invece è sotto sequestro e affidato all’istituto di medicina legale di Perugia dove nelle prossime ore si svolgerà l’autopsia per capire a quale mese esatto di gestazione fosse e quali farmaci ha assunto la donna per indurre l’aborto.

Le indagini della polizia mirano a ricostruire la provenienza dei farmaci, forse nel periodo di Lockdown trascorso dalla ventenne in Marocco. Lei stessa racconta di aver preso i farmaci nel suo paese quando ancora era nei termini e di averli riportati in Italia per poi assumerli.

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