Caso Pecorelli, l'ex imprenditore in Procura a Perugia
Ieri ha riabbracciato i suoi figli oggi renderà dichiarazioni spontanee alla procura della repubblica di Perugia, fornendo la sua versione dei fatti, chiarendo alcuni aspetti ancora avvolti dal mistero. Da venerdì Davide Pecorelli è tornato in Italia: primo segnale l'attivazione del suo bancomat in uno sportello di Roma. Il primo cenno dopo 9 mesi dalla sua scomparsa, avvenuta in Albania. Poi lo spostamento verso la Toscana, dove è stato ritrovato a bordo di un gommone: si era avvicinato troppo all’Isola di Montecristo, riserva protetta, ha tentato di scappare ma è stato fermato e condotto sulla terraferma. Aveva un documento falso, è stato trattenuto alcune ore nel commissariato toscano, ma al momento in Italia Pecorelli non risulta indagato per nessun reato. Diverso il discorso per quanto riguarda l’Albania dove fonti giornalistiche rivelano che per lui si profilano ipotesi di reato collegate all’incendio dell’auto, e alle ossa, umane, che erano state ritrovate dentro la vettura bruciata e che potrebbero essere state trafugate da un cimitero. Ma il condizionale è d’obbligo. Mentre la giustizia farà il suo corso da una parte c’è la famiglia che tira un sospiro di sollievo sapendolo vivo e in buone condizioni di salute, dall’altra una storia quasi da giallo letterario con un finale ancora da scrivere.