Contro la crisi, ristoratori uniscono le forze
L’unione fa la forza anche in cucina. Belle storie di “resilienza” e speranza al tempo del Covid. Quattro ristoratori di Città di Castello, titolari di locali storici del cuore cittadino, invece che piangersi addosso, reclamare giustamente i propri diritti e “ristori” e chiudere i battenti per mancanza clienti a causa delle restrizioni e norme previste dai vari decreti e regolamenti, hanno deciso di costituire per un periodo “prova” fino all’Epifania, un’unica attività ed iniziare a servire succulenti piatti all’ora di pranzo nel ristorante, dei quattro, con maggiori posti a tavola e possibilità di adeguato distanziamento e sicurezza per i clienti. Una novità assoluta di “mutua assistenza” culinaria destinata a fare scuola e ad essere presa come esempio di determinazione e voglia di andare avanti nonostante tutte le difficoltà. Da oggi, Giacomo Brunetti, Dimitri Boriosi, Sandro Castellani e Sara Bastianoni, hanno deciso di incrociare i “mestoli” in segno di sfida per affrontare una prova importante e rimettersi ai fornelli insieme per queste festività no-stop fino all’Epifania. Il ristorante Accademia-Hostaria di Giacomo Brunetti, in via del Modello, fra la cattedrale, il palazzo comunale, a pochi passi dalla Pinacoteca (che custodisce i gioielli di Raffaello e Signorelli), Palazzo Albizzini (scrigno dei tesori del grande maestro Alberto Burri) è diventato per necessità il locale di tutti anche degli altri tre colleghi (titolari di trattorie e ristoranti nel salotto buono della città tutti nel raggio di 300 metri distanza) che nel frattempo hanno abbassato le saracinesche ed hanno messo su casa e bottega in quel locale del collega che offre spazi più ampi. Due di loro in cucina a preparare piatti della tradizione umbra (cappelletti in brodo, tagliatelle al tartufo bianco, arrosti vari e dolci di tradizione in vista del Natale) con tanto di cappello e divisa d’ordinanza e mascherina nel rispetto delle norme sanitarie anti-Covid19, e gli altri due colleghi di avventura pronti ad improvvisarsi camerieri di sala ed accogliere i clienti che potranno prenotare via mail o telefono un posto a tavola in sicurezza.
“Non avevamo altra soluzione, chiudere o prolungare l’agonia post-lockdown, attendere invano ristori insufficienti o inesistenti o tentare come abbiamo fatto di unire le forze e dare vita ad un’unica attività fino all’Epifania nel locale più grande per capienza e maggiore possibilità di garantire distanziamento a norma di legge – hanno dichiarato con orgoglio e determinazione, Giacomo, Dimitri, Sandro e Sara affiancato da giovani collaboratori e familiari - Fra noi non c’è mai stata rivalità anzi, abbiamo sempre collaborato prima di questa emergenza del Covid e subito dopo cercato di restare uniti ed andare avanti con la speranza che prima o poi ne usciremo fuori da questo incubo e torneremo nei nostri locali come tutti gli altri ristoratori della citta’ a servire piatti della tradizione umbra e a promuovere la nostra bellissima città, la sua arte, la sua storia».
«Fino all’Epifania, a pranzo saremo aperti tutti i giorni, Natale, Capodanno, primo dell’anno prossimo compreso e chissà – concludono i quattro – proseguiremo anche oltre questo periodo un esperienza unica che sta unendo e cimentando sempre di più amicizia e amore per il nostro lavoro».