E45 e Tiberina 3 Bis: la rabbia degli industriali
Sono trascorsi quasi due anni dal 16 gennaio 2019, quando la E45 fu chiusa in entrambe le direzioni nel tratto Valsavignone-Canili per criticità estreme riscontrate sul viadotto Puleto. Confindustria Toscana sud, che ormai da diversi anni ha attivato un monitoraggio delle infrastrutture strategiche del territorio, parlò allora di disastro annunciato e della necessità di garantire subito collegamenti alternativi, ripristinando la ex-statale Tiberina 3 bis. Il presidente del gruppo imprenditori Valtiberina di Confindustria Toscana sud Giovanni Sassolini torna sull’argomento, evidenziando le principali criticità presenti attualmente nelle due strade: «In 2 anni cambia il mondo ma è come se in Italia il tempo scorresse più lentamente. La situazione che oggi si presenta nel tratto della E45 fra Pieve Santo Stefano e la Romagna è positiva se si guarda all’avvio degli investimenti di manutenzione straordinaria in attuazione ma continua a rimanere estremamente problematica, per la presenza di ben 5 cantieri con deviazione del traffico su carreggiata opposta e la chiusura parziale dello svincolo di Pieve Santo Stefano sud. Consideriamo inoltre che siamo ormai giunti alla stagione invernale, che i cantieri saranno sicuramente presenti anche l’inverno successivo e che, nel caso si dovessero verificare emergenze a causa di neve, ghiaccio o incidenti nei tratti a unica carreggiata, la situazione diventerebbe ancora più critica - spiega Sassolini – è per questo che diventa sempre più urgente il ripristino della vecchia Tiberina ex SS 3 bis nel tratto Valsavignone-Canili, interrotto ormai da oltre 20 anni per la presenza di frane e massi crollati dall’alto. A questo proposito, ricordiamo che nel 2019 è intervenuto un accordo fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il comune di Pieve Santo Stefano per un progetto stralcio di 2,2 milioni di euro per la sistemazione del tratto Valsavignone-Canili e la successiva statalizzazione della ex SS 3bis, attualmente classificata “comunale”. L’appalto dei lavori, previsto entro il 2020, non sembra tuttavia più possibile, poiché la revisione progettuale di Anas ha evidenziato un peggioramento delle condizioni stradali e, di conseguenza, maggiori costi per i lavori da eseguire. Attualmente il comune di Pieve Santo Stefano sta esaminando l’ultima proposta di Anas per la ristrutturazione a stralci della vecchia strada ed è in attesa del nulla osta della regione Toscana per il progetto del primo stralcio. Il cammino è quindi ancora lungo ed è evidente che, senza stanziamenti aggiuntivi, la completa riattivazione della ex SS Tiberina 3 bis come alternativa a situazioni di emergenza della E45 risulta, di fatto, impossibile – conclude Sassolini – nel frattempo il contesto generale, anche a causa dell’epidemia in corso, è sempre più difficile e le aziende, i cittadini e tutto il territorio continuano a sopportare sulle proprie spalle i danni e i disagi conseguenti a questa situazione incredibile: pensiamo solo che nel contratto di programma Ministero Infrastrutture - Anas 2016-2020, la E45 risulta finanziata per 1.545 milioni di euro, primo investimento in assoluto per manutenzioni straordinarie delle strade di grande comunicazione della rete nazionale. Rivolgiamo quindi un appello a politici, amministrazioni ed istituzioni affinchè, ciascuno per il proprio livello, si attivi rapidamente per risolvere una situazione di stallo che sta diventando sempre più grave e che sta provocando un pericoloso e progressivo isolamento della Valtiberina».