Piano regolatore generale, il percorso di approvazione si allunga a Città di Castello per un cavillo
Per un vizio di forma si stanno accumulando ritardi su ritardi per quanto riguarda il piano regolatore generale a Città di Castello. Ed ora? Sarà necessaria una nuova adozione in consiglio comunale? L’ultima fase del piano regolatore era passata al vaglio il 28 marzo del 2018 quando la massima assise cittadina aveva adottato il piano, parte operativa ed era stato annunciato l'iter per la pubblicazione e per le osservazioni. Ma a distanza di oltre due mesi, il piano non è stato ancora pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione. Perché? «La motivazione risiederebbe su un vizio di forma in ambito geologico determinato dall'impugnativa da parte dello Stato, del Testo Unico in materia di edilizia e governo del territorio, che sarebbe di competenza esclusiva della Regione e non degli enti loacli». A portare l’argomento all’attenzione dell’opinione pubblica è il consigliere di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani che chiede lumi al Comune. «In conseguenza di ciò, niente pubblicazione, niente osservazioni, niente analisi in commissione e aula. La Regione dovrà esprimersi e dovrà integrare l'atto, riapprovarlo nelle sedi istituzionali quindi sostanzialmente, quanto è stato fatto da inizio anno ad oggi è totalmente inefficace», scrive Lignani in una nota nella quale chiede chiarezza ovviamente sulle responsabilità: «C’è stata mancanza di comunicazione da parte della Regione? O sottovalutazione della problematica del Comune?». Per tutti questi motivi il consigliere di opposizione ha depositato un'interrogazione chiedendo certezze sui tempi lunghi e ipotizzando che non prima della primavera 2019 la parte operativa del piano sarà perfezionata.