Raccolta civica: per il futuro accordo con l'Università e nuova sede espositiva
Una nuova sede, una convenzione con i centri di ricerca e l'apertura verso i giovani e gli studenti. Tre mosse per dare una nuova vita ai fossili ed ai reperti archeologici che vennero scoperti, quasi per caso, nel comune tifernate. E' la Raccolta civica, nata nel 1960 dalla volontà e dal lavoro dell'associazione «Protostorica Alta valle del Tevere», dove sono contenuti reperti unici a livello mondiale, che diventa protagonista di un progetto con l'Università di Perugia per la valorizzazione della struttura, come hanno spiegato il sindaco Luciano Bacchetta e l'assessore Vincenzo Tofanelli. Il coordinatore scientifico il docente dell’Università di Perugia Lucio Fiorini ha evidenziato che «Ospitata per lungo tempo all'interno di una sala della Biblioteca Comunale di via delle Giulianelle, la Raccolta civica è costituita quasi esclusivamente da fondi privati donati al Comune nel 1974 dall’Associazione Protostorica, che per anni cercò sul territorio tracce delle nostre lontane origini». «Alcuni strumenti di pietra provengono da località e nazioni differenti, mentre tutta una serie di reperti sono stati rinvenuti nel territorio del Comune e nei vari Comuni del Comprensorio dell'Alta Valle del Tevere. Tra i vari reperti archeologici conservati ci sono i fossili di grandi mammiferi quali elefanti, rinoceronti, ippopotami, bisonti, cervi, cavalli e castori che nel Pleistocene medio popolavano le sponde del grande Lago Tiberino. Una significativa varietà di oggetti preistorici, etruschi e romani, come bracciali, fibule, utensili, vasi aretini, monete e un peso di stadera in bronzo raffigurante la dea Minerva con il capo coperto da un grande elmo, documentano le varie civiltà che hanno anticamente popolato l'Alta Valle del Tevere». Per il paleologo dell’Università di Perugia Marco Cherin, la Raccolta civica ha un valore altissimo: «Sono molto contento anche della collaborazione tra Comune, cittadini e Università per lo studio che si sta compiendo e che è finalizzato al museo, non è così facile trovare queste sinergie», mentre Alessandro Nocentivi, architetto, ha illustrato l’idea di museo nella quale «oltre all’esposizione, una parte importante sarà affidata alla multimedialità, all’interattività e alla didattica». «Siamo contenti dei passi in avanti che si stanno facendo», dicono Giulio Rosini e Franco Dinarelli, rappresentanti dell’Associazione Protostorica dell’Alta Valle del Tevere, presente anche con Daniele Baldelli.