Rifiuti speciali sotto la piazzola della E45 a Pieve Santo Stefano. Presente anche amianto
Prosegue l’indagine della magistratura attorno al crollo della piazzola della E45 all’altezza di Pieve Santo Stefano. I sospetti dei mesi scorsi che ipotizzavano che sotto l’asfalto ci fosse materiale di altra natura, compresi rifiuti speciali, ora trovano conferma.
E’ stata infatti depositata la superperizia sul tavolo del Gip Piergiorgio Ponticelli.
Ad essere analizzato il materiale della frana di febbraio fra le due uscite di Pieve Santo Stefano, quello che era stato rimosso nel marzo scorso e stoccato in un deposito di Sansepolcro dove lo sequestrarono i carabinieri forestali della procura, non era fatto di roccia e detriti di scavo, ma deve essere classificato come rifiuto speciale pericoloso.
In pratica arriva la conferma dell’ipotesi d’accusa contenuta nel fascicolo aperto dal procuratore capo Roberto Rossi e forse anche peggio perché quel rifiuto non solo è speciale, ma anche pericoloso (visto che ha una miscela in cui è presente l’amianto, in concentrazione tre volte superiore rispetto all legge).
Non finisce qui. Infatti in ballo c’è un’altra superperizia, stavolta affidata dalla procura, che deve chiarire la questione del cedimento strutturale.Il materiale ora classificato come rifiuto speciale può avere influito?