Le parole di mister Loddi sulla promozione della Virtus San Giustino
La vittoria del campionato di Prima Categoria raccontata dall'allenatore giallorosso
Con la vittoria casalinga per 2-0 nel decisivo scontro diretto contro il Ponte Felcino, la Virtus San Giustino si è assicurata con una giornata d’anticipo la vittoria del girone umbro di Prima Categoria e il conseguente accesso al prossimo campionato di Promozione.
Un successo singolare, arrivato dopo ben due avvicendamenti in panchina. Il terzo allenatore stagionale, Simone Loddi, è stato colui in grado di condurre lo sprint finale e portare i giallorossi alla promozione. “Io sono arrivato qui a San Giustino per allenare la Juniores Regionale e per fare da secondo a mister Tulipani”, ricorda Loddi. “Dopo l’esonero di Tulipani ho fatto da vice anche a Della Monica. Una volta che anche lui se n’è andato, a nove giornate dalla fine, la società e il presidente hanno ritenuto opportuno affidare la squadra a me. Quando ho accettato l’ho fatto perché la squadra era forte e costruita per vincere. Mi sono subito messo in gioco in prima persona, entrando nello spogliatoio in punta di piedi.”
Un passaggio di categoria certamente non scontato. “La differenza con il settore giovanile è che lì devi insegnare a giocare a calcio, mentre con una prima squadra devi chiedere ai giocatori di fare quello che vuoi”, spiega il mister. “Inoltre con i ragazzi il risultato spesso va in secondo piano, mentre coi grandi è la prima cosa che conta. Di conseguenza l’allenatore stesso preferisce spesso la concretezza al bel gioco se questo vuol dire riuscire a fare punti.”
“I ragazzi sono stati fantastici”, continua Loddi, “non hanno mai saltato un allenamento e mi hanno seguito in tutto. Il merito della vittoria del campionato è soprattutto loro, ma anche di tutti quelli che lavorano in questo ambiente. A partire dal custode, passando dallo staff tecnico fino alla dirigenza e al presidente.”
Fin dal 2018 la Virtus San Giustino è sempre andata vicino all’avanzamento di categoria, collezionando tre secondi e un terzo posto, vedendo però sempre sfumare all’ultimo l’obbiettivo. Una lunga rincorsa che, come conferma Loddi, ha caricato ulteriormente la squadra. “C’era bisogno di vincere. Fin dal primo giorno l’obbiettivo è sempre stato la vittoria del campionato. Erano cinque anni che la Virtus arrivava vicino alla promozione e poi non ce la faceva per un pelo. Quest’anno ce l’abbiamo fatta con una giornata d’anticipo e abbiamo potuto festeggiare con serenità questa impresa.”
Per tutta la stagione i giallorossi si sono alternati al vertice con Cerbara e soprattutto Ponte Felcino. E proprio nei due scontri diretti, susseguitisi uno dopo l’altro, il mister ha preso coscienza del fatto che la squadra fosse ormai matura per vincere. “Quando ho preso io la squadra eravamo ancora dietro. Ho capito che ce l’avremmo fatta dopo la penultima partita, che abbiamo giocato a Cerbara. In quel momento loro erano terzi e il Ponte Felcino primo. Abbiamo vinto con un netto 0-3 e lì ho capito che la squadra aveva davvero la vittoria in tasca. Poi il Ponte Felcino ha perso e ci siamo potuti giocare tutto nello scontro diretto in casa, vincendo 2-0 e festeggiando davanti al nostro pubblico.”
Quando gli si chiede quale sia stato il punto forte della sua squadra, Loddi risponde: “La compattezza e la solidità di un gruppo che voleva fortemente arrivare all’obbiettivo. I ragazzi hanno deciso di vincere e insieme siamo riusciti a portare a casa questo risultato che per un allenatore è una grande soddisfazione. Durante un’intera carriera non tutti riusciamo a vincere un campionato, mentre io ho avuto la fortuna di riuscirci al primo approccio con questa categoria.”
Un lavoro reso ancora più complicato dalle possibili difficoltà incontrate da una squadra chiamata ad affrontare un campionato di Prima Categoria. “I ragazzi lavorano e quando vengono al campo devi essere bravo a capire quando poter forzare un po’ l’allenamento e quando invece è meglio allentare un attimo le briglie. Fortunatamente ho trovato un gruppo di ragazzi estremamente volenterosi che quando venivano ad allenarsi lo facevano con grandissima applicazione, come si è visto dai risultati. Un’altra variabile sono i campi, che a volte non sono in grandi condizioni e hanno dimensioni che non ti permettono di fare il gioco che vorresti. In quei casi devi essere bravo a impostare una partita alla vecchia maniera, sfruttando la solidità difensiva e puntando sulle qualità del singolo per trovare il gol.”
Infine, qualche considerazione del tecnico sul prossimo futuro. “Per tutto l’ambiente era fondamentale salire di categoria, anche per poter avere la Promozione come punto di partenza per i ragazzi che salgono dal settore giovanile. Si parla della possibilità di avere a disposizione i guardalinee e di giocare con realtà diverse rispetto a quelle che abbiamo affrontato quest’anno. Poi quando la stagione sarà finita cominceremo a parlare della prossima. Vedremo se sarà con me o con qualcun altro, ma la società sta lavorando bene e credo faranno cose importanti.”