Ai tempi del Coronavirus la messa si dice all'aperto e con il microfono per entrare nelle case di tutti
Puntuale come ogni domenica Don Filippo Milli ha celebrato la Santa messa entrando con la sua voce portata dal vento nelle case di tutti i cittadini. In una San Giustino vuota e baciata dal sole, domenica 15 marzo, in osservanza al decreto ministeriale contro il contagio da Coronavirus, il parroco ha mantenuto chiuse le porte della chiesa, ma non si è fatto scappare l’opportunità di celebrare la messa e lo ha fatto in grande stile. Con un altare improvvisato nel campanile della chiesa principale Don Filippo ha celebrato al microfono la messa che è stata udita da tutti, nelle proprie abitazioni, in contemporanea trasmesso anche in diretta Facebook. Un gesto apprezzato non solo dalla comunità cristiana, ma anche da coloro che solitamente non frequentano la chiesa, è stato infatti un modo per sentire che siamo ancora vivi, uno spiraglio di normalità in una domenica in cui le famiglie non si sono riunite attorno alle tavole imbandite in grande stile. Ognuno nella propria casa, tre, quattro, forse cinque coperti, non certo le grandi tavolate a casa della nonna dopo la fila in pasticceria per il dolce di fine pasto. Una domenica sobria, animata solo dai piccioni della piazza, silenziosa, rotta solo dalla generosa voce di Don Filippo che con il sorriso ha benedetto tutti con il suo personale e sacrosanto flash mob