Crac Etruria: la Cassazione annulla i sequestri ai big
La notizia ha del clamorosa e rappresenta uno sviluppo imprevisto nella contorta vicenda del fallimento di banca Etruria: infatti questa mattina è arrivata la decisione presa la notte scorsa dalla quinta sezione della corte di Cassazione, che ha disposto l’annullamento con rinvio di tutti gli atti di sequestro di beni (immobili in particolare, per complessivi 116 milioni di euro) nei confronti degli ex dirigenti di Banca Etruria coinvolti nel crac dell’istituto di credito aretino, esclusi però Giuseppe Fornasari, ex presidente, e Luca Bronchi, ex direttore generale, già giudicati con il rito abbreviato. Il sequestro era stato chiesto dal liquidatore della banca Giuseppe Santoni come garanzia di un possibile risarcimento dei danni. Ora l’iter di questo aspetto dell’articolatissima inchiesta dovrà ricominciare a partire dal tribunale del riesame. Rimane in ogni caso il verdetto negativo sul fermo dei beni dei big della banca. Questa scelta della Cassazione accoglie in sostanza la richiesta della sua stessa procura generale che aveva sollecitato l’annullamento della decisione di sequestro, che era arrivata nel marzo scorso, quando i magistrati del maxi-processo per bancarotta, presieduto da Gianni Fruganti, avevano stabilito la presenza del cosiddetto “Periculum in mora”. Ed è proprio questo aspetto, appunto il “Periculum in mora”, che il pubblico ministro Cassazione aveva messo in discussione. Con l’annullamento dell’atto di sequestro tutto viene rinviato come detto ai responsabili del tribunale del riesame diretto da Marco Cecchi. Gli avvocati dei dirigenti interessati invece avevano avanzato la richiesta di annullamento senza rinvio.