Il Pd di Sansepolcro non demorde e si occupa di nuovo delle cosiddette “spese pazze” del Comune biturgense

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14 Febbraio 2020

I soldi spesi per la consulenza, 10.200 euro, con la gara ancora bloccata, sono configurabili come un danno erariale perpetrato dall’Amministrazione Cornioli nei confronti dei cittadini di Sansepolcro? Il Pd biturgense torna sul tema delle cosiddette “Spese Pazze” sostenute dall’attuale municipalità e le calcola in 60.000 euro di affidamenti diretti per corsi di formazione e l’arredamento di un ufficio, 10.200 euro per un consulente che ha analizzato i bisogni informatici del Comune e 185.000 euro (ancora non spesi)  per “l’affidamento dei servizi informatici” bloccati e di cui – denunciano i dem di Sansepolcro – non si sa più niente. Già a novembre i democratici avevano chiesto di poter acquisire tutti gli atti e tutte le comunicazioni intercorse fra gli uffici e gli amministratori, perché – accusano – “il sindaco in Consiglio declinava ogni responsabilità scaricando tutto sugli uffici”.  Secondo il Partito democratico invece “tutte le scelte effettuate sono state fatte dalla Giunta che ha deliberato specifici atti di indirizzo dai quali, come diretta conseguenza, sono scaturite tutte le spese” Dopo un mese, il giorno dell’apertura delle buste della gara, l’amministrazione la blocca chiedendo alla Segretaria Generale e al Responsabile Affari Finanziari spiegazioni. Ciò basta ai democratici per stigmatizzare “la superficialità” dell’azione amministrativa che – chiosa la nota – “mette in un pericoloso contenzioso il Comune”. Il Pd chiederà in Consiglio se i soldi spesi per la consulenza, con la gara ancora bloccata, siano configurabili come un danno erariale perpetrato dall’Amministrazione nei confronti dei cittadini.

 

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