La situazione al canile di Città di Castello

Il canile di Lerchi è chiuso ai visitatori fino a data da definire per visite di controllo agli animali e lavori di ristrutturazione interni. È quanto si legge nei cancelli di ingresso della struttura di Città di Castello, unica a livello comprensoriale in Altotevere. Una decisione che in questi giorni è diventata un caso, finito al centro di alcune polemiche per un video condiviso nella pagina social Stop Animal Crimes che ne metteva in evidenza la presunta grave situazione.

Alla luce di questi sviluppi siamo andati a documentare le effettive condizioni del canile. La chiusura è provvisoria e dovrebbe terminare tra circa due settimane, secondo quanto si apprende da Paola Tintori, commissario di Enpa nazionale che attualmente gestisce la struttura. Proprio nei mesi scorsi, i vertici nazionali dell’ente sono subentrati ai precedenti responsabili del canile. Da quel momento è iniziato un percorso di recupero dell’intera zona. Dopo un iter burocratico necessario si è passati ora a una fase operativa che in questi giorni è entrata nel vivo. All’interno ci sono alcuni dipendenti Enpa che si occupano dei cani, divisi in due aree: una casa che secondo il progetto in via di realizzazione diventerà un centro operativo e non ospiterà più gli animali, e poi la parte in cui ci sono tuttora i box che in totale ospitano 220 esemplari.

Al lavoro alcuni tecnici di una ditta esterna che stanno ripulendo l’intera zona per creare aree di sgambamento e costruendo nuovi alloggi e tettoie. In questo periodo di interventi i cani sono spesso chiusi nei box per motivi di sicurezza; i dipendenti Enpa monitorano le loro condizioni e il personale Asl del vicino ambulatorio visita gli animali. In relazione alla vicenda del video di Stop Animal Crimes, poi, Enpa precisa che si è già tutelata nelle sedi opportune.