La Torre di Berta non si deve rifare, lo dice l'opposizione biturgense

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17 Febbraio 2020

Proprio non piace a Francesco Lucacci, presidente provinciale aretino di Fratelli d’Italia, il progetto della ricostruzione in cartone a grandezza naturale della Torre di Berta nell’omonima piazza di Sansepolcro voluta da CasermArcheologica in collaborazione con l’Anpi e il Comune biturgense, col supporto di appositi fondi europei e chiedendo la partecipazione di molti cittadini. L’esponente della destra aretina si scaglia contro un’iniziativa che a suo parere in un giorno brucerà 30mila euro e della quale ai residenti non resterà nulla, configurando secondo Lucacci “un vero e proprio sperpero di denaro pubblico”. Ricordiamo che i promotori si avvarranno dell’esperienza di un artista francese specializzato in simili operazioni, Olivier Grossetete, che già ha realizzato esperienze del genere in varie parti d’Europa.  A questa polemica rispondono Patrizia Fabbroni dell’A.N.P.I. di Sansepolcro e Stefano Milani del Museo e Biblioteca della Resistenza, i quali ricordano che la loro adesione all’iniziativa “Ricostruiamo la Torre di Berta” è stata “una scelta di collaborazione attiva al fine di agire assieme alla comunità cittadina e al Comune di Sansepolcro”. Quanto al progetto, Fabbroni e Milani ricordano che si trattava di un bando pubblico di gara e che “il finanziamento non sarebbe stato ottenuto se non tramite quel bando e un lavoro di progettualità che è stato fatto in precedenza”, concludendo che “la Torre di Berta non deve essere sepolta dalle “macerie” di polemiche. Intorno al vuoto della piazza, infatti – affermano i rappresentanti dell’Anpi - dovremmo ritornare all’unione, non di certo a una divisione che, al contrario, non restituirà la “Torre” simbolo di Sansepolcro”.

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