Strada per Pistrino chiusa per lavori e riaperta dopo le polemiche

Manutenzione al ponte sul Tevere, Citerna contesta la mancata comunicazione: ora il rinvio per avvertire la popolazione

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13 Novembre 2024

Le immagini del ponte chiuso per lavori

Ponte SP100

L’area dei lavori

Ponte sul Tevere fra San Giustino e Pistrino di Citerna, lungo la provinciale 100, chiuso al traffico da mercoledì 13 novembre per interventi di manutenzione straordinaria, con conseguente dirottamento del traffico sulla strada che collega Selci Lama con Pistrino. Già, ma in molti non lo sapevano e risulta che qualcuno non abbia rispettato la prescrizione, attraversandolo ugualmente. Non solo: sul versante di Citerna, il sindaco Enea Paladino ha espresso tutte le proprie riserve sul comportamento dell’amministrazione provinciale di Perugia. Alla fine, nello stesso pomeriggio il ponte è stato riaperto: si prevede quindi un rinvio dei lavori per consentire un’adeguata comunicazione alla popolazione.

Ma ricostruiamo la vicenda: per quale motivo sarebbe mancata la necessaria pubblicità sul provvedimento messo in atto, tanto più che si tratta di una strada a percorrenza abbastanza sostenuta? O meglio, perchè la comunicazione sarebbe arrivata tardivamente? Iniziamo riportando quanto pubblicato dal sindaco Paladino nel suo profilo Facebook: il post è stato inserito alle 13.54 di martedì 12 novembre, cioè del giorno antecedente alla chiusura del ponte. “Si comunica alla popolazione del Comune di Citerna che da domani 13 Novembre 2024 dalle ore 7:00 sarà chiuso al traffico il ponte del Tevere “di San Giustino” per 60 giorni. Ci scusiamo per il disagio e soprattutto nel dare la notizia con così poco preavviso ma ad oggi non è arrivata alcun tipo comunicazione dell’inizio lavori da parte dell’ente proprietario Provincia di Perugia. Stiamo provando, comunque, a comunicare con tutti i mezzi di comunicazione l’avvio dei lavori. Non entro nel merito dei lavori al ponte che ritengo comunque doverosi anche a seguito di una mia interpellanza consiliare (all’epoca ricoprivo la carica di consigliere provinciale) nel 2018 in cui denunciavo lo stato di pericolosità dei ponti provinciali. Ma dispiace costatare la mancata comunicazione al Comune di Citerna da parte della Provincia di Perugia e del presidente Stefania Proietti che si dimentica, oppure non sa, che il ponte (anche se nel territorio tifernate) viene utilizzato per la maggior parte dai cittadini citernesi e dai lavoratori delle aziende del nostro comune”.

Lunga la lista di commenti: c’è chi appoggia la posizione del primo cittadino e chi, come nel caso del consigliere di minoranza Cristina Tappini, ricorda a Paladino che dapprima vi sono stati sopralluoghi da parte degli uffici della Provincia e dei Comuni di San Giustino e Citerna, anche per studiare la viabilità alternativa. Scrive poi la Tappini che il sindaco aveva tutto il tempo necessario per informare la popolazione su una chiusura importante, che era stata comunicata agli uffici del Comune, i quali hanno dato il nulla osta per avvisare i cittadini. In un secondo post, la Tappini scrive al sindaco che non sta facendo una bella figura e che deve smetterla con bugie facilmente dimostrabili. A tentare di fare chiarezza, sempre attraverso un post, è il sindaco di Lisciano Niccone, Gianluca Moscioni, nella veste però di consigliere provinciale. Moscioni scrive di aver contattato gli uffici dell’amministrazione provinciale e di aver visionato l’ordinanza, che in effetti riporta i Comuni di San Giustino e di Città di Castello per una questione di competenza territoriale (poi spiegheremo l’implicazione), ma che parla di condivisione anche con il Comune di Citerna, al punto tale che il funzionario della polizia locale citernese ha concesso il nulla osta in data 26 ottobre. A parere di Moscioni, quindi, la Provincia ha operato nel migliore dei modi.

Ed eccoci all’implicazione: il ponte sul Tevere oggetto di manutenzione è geograficamente appartenente per metà ai territori comunali di San Giustino e Città di Castello, con il confine tracciato proprio dal corso del fiume. Dal ponte fino alla rotatoria in direzione di Pistrino, vi è una striscia di circa 200 metri appartenente al Comune di Città di Castello, che arriva fino al confine toscano di Sansepolcro e che di fatto impedisce al territorio di San Giustino di confinare con quello di Citerna. Una lingua di terra che costituisce il prolungamento del territorio comunale di Città di Castello. Pertanto, in chiave burocratica il territorio di Citerna è avulso dalla questione del ponte, mentre è coinvolto da quello più logico della circolazione veicolare. In data 13 novembre, il sindaco Paladino ha scritto alla presidente Stefania Proietti della Provincia e al Prefetto di Perugia, chiedendo di spiegare il perché il Comune di Citerna non sia stato informato sulla data di inizio effettivo dei lavori, con conseguente chiusura della viabilità, rimarcando sull’importanza del tratto di strada per i residenti del suo Comune. Paladino aggiunge che la mancata comunicazione al Comune sull’inizio dei lavori non ha consentito di dare informazione ai cittadini, creando disagio per gli spostamenti e chiede di conoscere il cronoprogramma effettivo dei lavori.

Morale della favola: ognuno sembra avere i propri punti di ragione. Il sindaco lamenta di essere stato avvisato in ritardo, per cui quasi impossibile sarebbe stato per lui girare in tempo utile la comunicazione ai suoi cittadini; l’opposizione politica gli ricorda invece che gli uffici del Comune erano stati avvisati per tempo, che avrebbero dovuto tenersi pronti e che quindi hanno peccato nel non informare subito la popolazione. La sensazione è che la burocrazia sia stata un po’ troppo fiscale, nel senso che si è rivolta ai due Comuni direttamente interessati senza alcun obbligo per quelli vicini, il che sul piano formale può costituire procedura corretta. Certamente, all’atto pratico per Citerna è una penalizzazione, causata da una stranezza legata ai confini comunali. Ora il rinvio che potrebbe risolvere il problema.

Claudio Roselli

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Manutenzione al ponte sul Tevere, Citerna contesta la mancata comunicazione: ora il rinvio per avvertire la popolazione